Cina-Israele: ai nostri critici rispondiamo con i dati di fatto, più duri delle loro teste.

Il nostro pezzo sul solenne comunicato del ministro degli esteri della Cina che chiede la fine del massacro a Gaza, ha provocato una raffica di reazioni polemiche, spesso violente. Ne scegliamo due che, messe assieme, forse condensano gli “argomenti”, se argomenti si possono chiamare, scagliati contro la nostra interpretazione di quel comunicato, e contro la nostra analisi dei rapporti tra la Cina di oggi e lo stato e l’economia sionisti. Vediamo

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Quali paesi commerciano di più con Israele? Ai primi posti Stati Uniti e Cina (alla pari), Germania, Italia, Russia (fonte: al-Jazeera)

Hanno suscitato polemiche due nostri recenti post: nel primo si metteva in luce, dati alla mano, che dietro i coloni sionisti e nel funzionamento del porto di Haifa, essenziale per il genocidio, c’è anche la Cina. Nel secondo si metteva in luce, dati alla mano, che i paesi Brics+ hanno un ruolo fondamentale nel sostegno al funzionamento dell’economia israeliana. Un sostegno che è vitale perché la guerra di sterminio non si fa solo con

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Gaza: la Cina batte un colpo, magistrale e cinico, su una montagna di morti palestinesi. Cosa vuole realmente?

Ci segnalano oggi, e naturalmente lo pubblichiamo (in coda a questo testo), un comunicato del ministro degli esteri della Cina Wang Yi, in data 17 maggio, nel quale si chiede l’immediata fine del massacro in corso a Gaza. E’ una dichiarazione diplomatica redatta in una forma solenne, che chiama in causa (addirittura) “la coscienza morale dell’intera umanità”, il “debito morale verso la storia”, il “diritto internazionale umanitario”, e quant’altro. Dichiarazioni di simile

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Produzione di armi della NATO e inquinamento ambientale

La tabella che segue illustra gli effetti dell’inquinamento prodotto dagli armamenti dei paesi della Nato. Si tratta di uno studio del TNI (Transnational Institute) dal titolo “Aumenta l’impatto planetario della spesa della Nato”. La lettura del dato non è immediatamente visibile, ma per ora basti dire che si basa su una stima condotta convertendo la spesa militare in tonnellate di CO2 equivalenti; per ogni dollaro di spesa si stima una

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Filmati dalla Palestina e sulla Palestina disponibili on line gratuitamente

Riceviamo, e volentieri diffondiamo. (Red.) Alla luce degli attuali eventi in Palestina, un gran numero di registi ha reso disponibili online gratuitamente i propri film sulla Palestina. Di seguito sono riportati i link ai film. Sentitevi liberi di guardarli e condividerli per diffondere il nostro messaggio al mondo: • Una raccolta di film documentari di Al Jazeera Documentary: Italiano: https://bit.ly/3yp2nBI Italiano: https://bit.ly/2SSpMeC Italiano: https://bit.ly/3f0KK3P • Il film documentario “Guardiano della Memoria”: Italiano: https://youtu.be/eywuYeflWzg • Il film documentario

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Silenzio per Gaza, di Mahmoud Darwish (1973), letta da Pierpaolo Capovilla

Questa poesia, di amore per Gaza e la sua inestirpabile capacità di lotta, è stata ascoltata durante l’iniziativa di solidarietà al popolo e alla resistenza palestinese La palestina deve vivere! tenutasi a Venezia il 18 maggio. Ringraziamo il cantautore e attore Pierpaolo Capovilla per averci donato questa lettura. (Red.) Prima parte Seconda parte Leggi anche:

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Napoli, lunedì 26 maggio: contro il vertice NATO! – piazza del Gesù, ore 16.30

Contro i piani di guerra e di riarmo: sciogliere la NATO! Costruire un fronte proletario internazionalista! Il piano ReArm Europe/Readiness 2030 varato lo scorso marzo dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, col quale si intendono mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa attraverso le leve fiscali nazionali, prestiti per gli appalti congiunti, l’utilizzo dei fondi di coesione per la spesa bellica e, come ipotesi, finanche la

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A Londra e all’Aja, enormi dimostrazioni per la Palestina, contro i governi complici del massacro sionista

Sabato 17 a Londra, di nuovo – dopo mesi di calo della partecipazione – un’enorme manifestazione di 500.000 persone in ricordo della Nakba e per protestare contro il massacro in corso in Palestina. La mostruosa ferocia dell’azione genocida e dell’uso della fame come arma di guerra da parte dell’esercito sionista ha dato sicuramente una spinta a questa dimostrazione. Ma ha agito in questo stesso senso anche la rabbia contro la

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I referendum dell’8-9 giugno: strumenti di riscossa o boomerang? – TIR

Da lunghi decenni, ormai, la classe operaia e i salariati in generale stanno arretrando fino a vedere messi in discussione anche i diritti più elementari. Sicché la necessità di invertire la tendenza, e cominciare a riconquistare posizioni anziché perderne ancora altre, è oggettiva. Tanto più perché incombe in modo sempre più minaccioso una corsa alla guerra e all’economia di guerra che comporterà un salto di quantità e di qualità nei

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La Nakba, ieri e oggi

Nei giorni in cui cade il settantasettesimo anniversario della catastrofe del maggio 1948, è ricorrente il confronto tra ieri e oggi. Lo faremo anche noi per mostrare cosa è cambiato da allora. La catastrofe del 1948 fu l’esito di mezzo secolo di progressiva, e sempre più agguerrita e terroristica, colonizzazione della Palestina da parte del movimento sionista sostenuto sul piano finanziario e protetto sul piano politico e militare dall’imperialismo britannico (quello sionista è l’unico

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