Autonomi più ricchi, dipendenti più poveri

Bankitalia: in due anni il divario di reddito tra loro è
salito del 60 per cento

Indagine sul tenore di vita
delle famiglie italiane nel 2004. I guadagni medi reali sono cresciuti del 2%
Giù il potere di acquisto di operai, impiegati e dirigenti. Per il popolo delle
partite Iva l´11,7% in più in termini reali. Per liberi professionisti e
imprenditori più 19,2
Il reddito medio familiare netto è di 29.483 euro, ma quello dei lavoratori
indipendenti supera quello degli stipendiati di oltre 15 mila euro. Nel 2002 lo
scarto era molto minore: 9.700 euro

ROMA – In teoria stiamo tutti un po´ meglio. In pratica
sta molto meglio chi ha un lavoro autonomo e piuttosto peggio chi lavora come
dipendente: la sua capacità d´acquisto – negli ultimi anni – si è ridotta
nonostante alla fine della settimana si sia spesso trovato a lavorare qualche ora
in più.
Nel 2004 nelle circa 22 milioni di famiglie italiane si viveva con meno di
30 mila euro l´anno, più o meno 2.500 euro al mese. Le cose rispetto ai due
anni precedenti, sembravano andare meglio: il reddito reale, confrontato con
quello del 2002, è salito del 2 per cento
. Ma uscendo dai valori medi e
andando a scavare nel «pollo di Trilussa» la realtà del periodo risulta ben
diversa: a fronte di un deciso arricchimento delle entrate dei lavoratori
autonomi si misura una perdita secca del potere d´acquisto dei dipendenti.
La spietata analisi arriva dall´indagine della Banca d´Italia sui bilanci delle
famiglie italiane nell´anno 2004
(un supplemento al bollettino statistico).
Rispetto al quadro precedente (fotografato al 2002) il gap fra autonomi e
dipendenti è esploso: i primi hanno visto aumentare il loro potere d´acquisto
dell´11,7 per cento, i secondi lo hanno visto scendere del 2,1
. Se fra la
famiglia che lavora in proprio e quella che sta a busta paga, nel 2002, vi era
una differenza di reddito annuo di 9.700 euro, nel 2004 il gap è lievitato a
15.482 euro: un divario in crescita del 60 per cento circa.
L´arrivo dell´euro, dunque, ha in qualche modo modificato il concetto delle due
Italie: se – in termini di benessere – prima a fare la differenza era
soprattutto il fattore geografico (Nord e Sud) ora lo stacco si misura sulla
qualità del lavoro. Il legame con il territorio quindi conta meno: nel periodo
in questione – anzi – il reddito delle famiglie è aumentato al Centro (
dell´8,5 per cento) e al Sud ( del 2) ma è diminuito al Nord (dell´1,7 per
cento). Ora perde chi «non fa da sé»: che si tratti di dirigente (categoria che
ha visto addirittura diminuire il reddito familiare) o di operaio, il
dipendente fa i conti con un peggioramento della qualità della vita.
Nonostante, rispetto a prima, lavori di più (fra 2002 e 2004, per i dipendenti
si è passati dalle 37,7 alle 38,1 ore settimanali)
.
In generale, fa notare la Banca d´Italia, per vivere la famiglia italiana
consuma il 75 per cento del suo reddito. Nella lista della conta sempre di più
la voce abitazione
: tra il 1995 e il 2004 il valore al metro quadrato delle
abitazioni di residenza delle famiglie italiane è salito del 76 per cento in
termini nominali e del 38 in termini reali. In due anni gli affitti sono
aumentati in media del 10 per cento.
Ci si indebita un po´ di più: le famiglie con «rate» da versare sono il
24,6 (in lieve crescita rispetto al 22,1 del 2002) e chi investe non vuole
rischi (il 50 per cento delle famiglie si dichiara «molto avversa»). Nel
portafoglio calano sia le azioni che i titoli di Stato, ma aumentano i depositi
postali. E aumentata invece del 22 per cento (in termini nominali) la ricchezza
familiare (preponderanti diventano gli immobili), anche se va detto che qui la
concentrazione è superiore rispetto al reddito: il 10 per cento delle famiglie
italiane possiede il 43 per cento dell´intera ricchezza nazionale
.
Ma come sono composte, alla fine, queste famiglie? Sempre più piccole e più
vecchie
. Ormai il 25 per cento dei nuclei è formato da single
(soprattutto donne anziane). Ma anche dove i figli ci sono la famosa «quota 4»
(padre, madre, due bambini) sembra un lusso da spot pubblicitario
: a casa
del signor Rossi in media si è in 2,58. Anche qui conta poco la distinzione geografica:
si va dal 2,87 del Sud al 2,43 del Centro e 2,44 del Nord.

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