“Adesso in Libia l’Italia bombarda più di tutti gli altri” – titola La Stampa dell’11 giugno – e precisamente il 30% dei raid alleati in Libia (ormai quasi 12 mila) è effettuato da aerei italiani. Di fronte a questo dato stride il silenzio delle piazze italiane – come se con l’acqua pubblica, il nucleare fuori della porta e qualche sindaco di centro-sinistra, sulla guerra si potesse lasciar correre. Molte sono
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Comunicati generici
Bombardamenti di pace e portaerei umanitarie?
Ha fatto scalpore la notizia riportata dal Guardian del 9 maggio secondo il quale un’imbarcazione partita dalla Libia e andata alla deriva non è stata soccorsa nemmeno dopo essere stata avvistata da una grande portaerei della NATO. Il fatto che la versione on-line del Guardian corregga leggermente la versione (non più un’unità della NATO, ma semplicemente europea) non cambia affatto la questione: una nave da guerra che era sul posto
Continua a leggerePrimo maggio: coi lavoratori del Nordafrica Per il diritto all’immigrazione Contro le guerre dell’imperialismo italiano
Dalla sua nascita, il 1° maggio è sempre stato la giornata di lotta dei lavoratori di tutto il mondo. Questo giorno ha sempre incarnato sia la loro battaglia per migliori condizioni di lavoro, sia la loro unione come classe sociale con gli stessi bisogni e gli stessi interessi al di là di ogni differenza nazionale. Questo 1° maggio vede l’Italia partecipare ai bombardamenti in Libia. Per anni l’Italia ha sostenuto
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Pagine Marxiste n. 27 (aprile 2011)
PREDONI AFRICANI (Editoriale) – Capitali e proletari crescono (Crisi e crescita ineguale) – Contro il nucleare del capitale (Fukushima) – Venti di rivolta nel mondo arabo – La rivolta sociale (Libia) – IL DNA DELLO SVILUPPO CAPITALISTICO ITALIANO (II parte) – La ripresa della produttività e della precarietà – 1921—2011 90° anniversario del più lungo e dimenticato sciopero ferroviario della storia d’Italia Per scaricare il pdf cliccare qui
Continua a leggere150° della borghesia italiana
Tra coccarde, fanfare, liturgie, ideologismi e strumentalizzazioni elettoralistiche si ricompone il quadro di una commemorazione di classe. Una coccarda rosso sangue!Il fattore storico della nazionalità diventa fondamentale all’apparire della forma sociale capitalistica. Questo è sempre vero, dappertutto, nella fase del processo originario di accumulazione capitalista. Mentre per noi il mercato nazionale e lo Stato capitalista nazionale centralizzato sono un ponte di passaggio inevitabile alla internazionalizzazione dei blocchi continentali ed alla
Continua a leggereLibia: contro l’intervento, per la rivoluzione
La rivolta dei popoli del Nordafrica e Medio Oriente ha cacciato i tiranni di Tunisia ed Egitto, ma la brezza della libertà potrebbe avere vita breve, perché il potere resta in mano agli eserciti, armati dagli imperialisti, che avevano espresso e sorretto i tiranni. In Bahrein il sultano ha chiamato le armate reazionarie d’Arabia come un tempo i tiranni d’Europa chiamavano le armate dello zar. Nello Yemen solo ieri la
Continua a leggereScio-però ….
11 marzo – 15 aprile – 6 maggio…… La moltiplicazione degli scioperi e dei sindacati. p { margin-bottom: 0.21cm; } Scio-però, si poteva fare prima, magari quando ancora il contratto nazionale non era stato abolito, quando il referendum a Mirafiori non era stato perso, quando la riforma Gelmini non era stata approvata, quando il governo Berlusconi non aveva avuto la fiducia. Scio-però, si poteva fare uniti, indetto da tutti
Continua a leggereL’Europa troppo titubante nella crisi libica (Blog di parlamentare verdi tedeschi )
Libia, Ue, Germania, verdi Blog di parlamentare verdi tedeschi 110224 L’Europa troppo titubante nella crisi libica Kirsten Baumbusch – La portavoce per l’estero dei Verdi/Europäische Freie Allianz (EFA-Libera Alleanza Europea), Fraziska Brantner: – La Germania non deve più fare da freno, deve mettere sulla bilancia il proprio peso e quello dell’Onu e costringere Europa e Onu ad agire. – Brantner chiede: l’istituzione di una no-fly-zone, un embargo sulle armi, sanzioni mirate contro il
Continua a leggereW la lotta del proletariato egiziano e tunisino!
Come un vulcano, il Nord Africa esplode: prima l’Algeria, la Tunisia, e ora l’Egitto coi suoi 80 milioni di abitanti, in gran parte giovani. Le masse proletarie di lingua araba insorgono contro regimi oppressivi, contro disoccupazione, salari di fame e prezzi in aumento; contro la crescente ineguaglianza tra una borghesia sempre più ricca e una povertà diffusa. Da una parte una enorme ricchezza concentrata in poche mani, spartita fra pochi
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Pagine Marxiste n. 26 (gennaio 2011)
Contro il ricatto Fiat – lotta operaia internazionale (Editoriale) Meno futuro per i giovani (La riforma Gelmini) Spezzatino bergamasco La torre dei sans papiers Austerità tedesca in Europa (La Germania si rafforza nella crisi (I)) Un presidente operaio per una borghesia emergente (Brasile) IL DNA DELLO SVILUPPO CAPITALISTICO ITALIANO “COMUNISTI DAL VENTUNO” (Gennaio 1921 – gennaio 2011 90° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA D’ITALIA)
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