Resistenza e lotta di classe

Per i comunisti rivoluzionari, l’attualità della Resistenza e della lotta antifascista sta nell’istinto di classe che la lotta antifascista ha portato con sé. Un istinto che neanche i limiti che l’egemonia borghese riuscì ad imporre al moto resistenziale, ingabbiandolo, sono riusciti a cancellare, nonostante sessant’anni di retorica patriottica costruita dalle correnti politiche staliniste, cattoliche, liberali, che influenzarono la direzione della Resistenza.Oggi, sessant’anni dopo, siamo di nuovo a ricordare l’attualità della

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Due anni di massacri in Iraq
Contro l’imperialismo italiano

Sono passati due anni dall’invasione anglo-americana dell’Irak e poco meno dalla partecipazione italiana all’occupazione. Due anni, probabilmente oltre 100 mila morti, mezzo paese in rovina, e ancora massacri quotidiani, mentre la resistenza baathista-sunnita appare tutt’altro che domata e alimenta la guerra civile.Dopo un decennio di sanzioni ONU pagate dalla popolazione civile (e che hanno permesso a Saddam, accoliti baathisti e amici occidentali, anche italiani, di arricchirsi scandalosamente con i traffici

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Pagine Marxiste n. 9 (agosto-ottobre 2005)

Insicurezza sociale (Welfare e business)Una Grande Coalizione per il capitalismo tedescoCostituzione, regioni e petrolio in IrakLa tormentata questione palestineseIl capitalismo cinese a caccia di petrolioRespiro di guerra dello Stato imperialista (La formazione economico-sociale americana)POTASSA. Storie di sovversivi, migranti, erranti, sottratti alla polvere degli archivi (Letture e recensioni)

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Rifinanziata l’occupazione italiana in Iraq
Dal Parlamento un sì e un no imperialisti

Al voto in Senato per il rifinanziamento della missione militare in Iraq, la sinistra parlamentare ha votato no. Ma era un “sì, se solo” il governo avesse accettato di mettere un distintivo ONU o UE sulla divisa delle truppe italiane, offrendo una foglia di fico al loro patriottismo imperialista.Piero Fassino (Segr. Ds): “Se il Consiglio di sicurezza ci dice che la presenza italiana è utile, allora ha un senso restare”

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Pagine Marxiste n. 8 (maggio-luglio 2005)

Il modello italiano in declino (Liberismo per i lavoratori, protezione per i borghesi)Contraccolpi dell’allargamento UEL’Est si bilancia (Allargamento UE)La chiesa cattolica nel nuovo millennioEmigranti d’ItaliaA Kobe è deragliato il capitalismo (Giappone)UN COMUNISTA DI MENO – Riflessioni a sessant’anni dall’omicidio del compagno Mario Acquaviva (Capitoli di storia militante)

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Pagine Marxiste n. 7 (marzo-aprile 2005)

Né protezionismo né liberismo. Internazionalismo dei lavoratori (Tessile, globalizzazione, Cina)Le spedizioni dell’imperialismo italiano (I)Iraq – Insidiosi esiti della democrazia d’esportazioneLa marcia tedesca in Africa tra mediazione e sovversione (Le direttrici dell’imperialismo tedesco)Contesa in Asia Centrale (Kirghizistan)FERRUCCIO GHINAGLIA (Capitoli di storia militante)SESSANT’ANNI FA L’OMICIDIO DEL COMPAGNO FAUSTO ATTI

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Irak, un voto passato per le armi

Si è aperta la fanfara sul successo delle “elezioni democratiche” in Irak.Non ci associamo a quegli entusiasmi. Le elezioni non risolvono i problemi creati dall’invasione e dall’occupazione – e molto prima dalla spartizione coloniale che ha creato l’Irak. La strada dell’Irak rimane lastricata di violenza e di sangue.Tra filo spinato e mitra ha votato una maggioranza degli sciiti e dei curdi, mentre la stragrande maggioranza degli abitanti delle zone sunnite

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La dittatura del debito – La World Bank e Haiti/La responsabilità dell’Unione Europea nella destabilizzazione di Haiti

Haiti, catastrofi naturali CounterPunch        050114 La dittatura del debito – La World Bank e Haiti Yves Engler – La Banca Mondiale ha di recente annunciato la concessione di 73 milioni di $ in contanti al governo haitiano di Gerard Latortue, insediato da parte di potenze straniere dopo che il Presidente (regolarmente eletto) Jean Bertrand Aristide fu costretto a lasciare l’incarico. o   Haiti deve comunque pagare 52 milioni di $ di arretrati

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DISASTRO NATURALE O SOCIALE?

Quanto accaduto nel Sud-est asiatico, la rovinosa scia di morte e distruzione causata dallo tsunami è stato presentato all’opinione pubblica mondiale come un accidente provocato dalla furia cieca della natura, verso la quale l’uomo è rimasto a guardare, vittima impotente di una fatalità verso la quale non può difendersi, alla quale deve soccombere. Non è così. E’ stato un disastro sociale. Un disastro determinato dalla natura sociale della società in

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Pagine Marxiste n. 6 (gennaio 2005)

Catastrofi sociali nel segno del capitaleUna Finanziaria tra liberismo e corporazioniLa democrazia del capitale (Le elezioni presidenziali americane)Una rivoluzione nella continuità (UCRAINA)Gli affari con l’Iraq di Saddam Hussein (L’imperialismo italiano)Catastrofi di ieri e d’oggi – Martinica (di Rosa Luxemburg)L’impegno dei ferrovieri internazionalisti nelle lotte per la sicurezza

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