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CORRIERE Sab. 11/3/2006
Roberto Bagnoli
Bruxelles: il gruppo dovrebbe cedere le attività nucleari
«Dalla fusione rischi di monopolio»
L’autorità per la Concorrenza del BELGIO contraria alla
fusione Gas de France-Suez, salvo che per evitare i rischi di monopolio
energetico il nascente gruppo non ceda alcune attività energetiche.
I sindacati francesi schierati contro la possibile Opa
ENEL su Suez e favorevoli alla fusione
con Gaz de France.
Le Monde
attacca il “capitalismo della connivenza” francese.
ROMA – Si incaglia in Belgio il progetto di
fusione tra Gas de France e Suez per fermare Enel. La Creg, l’Authority
dell’energia belga a cui si era rivolto nei giorni scorsi il premier Guy
Verhofstadt, ha lanciato l’allarme sulla scarsa concorrenza che si verrebbe
a creare sul mercato locale dopo la fusione e chiesto al nascente «mostro»
energetico di cedere alcuni pezzi: come il 25% della Spe (il secondo
produttore di elettricità dopo Electrabel), la Distrigaz, parte delle
attività nucleari di Electrabel e le quote in Fluxy ed Elia. Pubblicate
come anticipazioni dal quotidiano belga De Tijd , le richieste
della Creg sono state confermate dal portavoce Tom Vanden Borre. Sono, in
sostanza, gli stessi timori espressi da Verhofstadt pochi giorni dopo
l’annuncio della fusione: «Non è possibile accettare che il 90% del mercato
dell’energia in Belgio sia concentrato nelle mani di una società». Per
mitigare la reazione non prevista del Belgio l’altra sera i vertici di Gas de France
e di Suez hanno incontrato il premier belga. Formalmente il colloquio è
stato «molto costruttivo» ma ieri mattina, dopo l’uscita della Creg,
Verhofstadt ha annullato una conferenza stampa chiesta dagli investitori di
Suez e annunciato che venerdì incontrerà il commissario Ue alla concorrenza
Neelie Kroes. Bruxelles è preoccupata dalle conseguenze che avrà sui mercati la
fusione tra Gas de France e Suez. Già ieri l’Agenzia europea per l’Energia,
ha spiegato che il controllo di Electrabel da parte di Suez sta creando
problemi alla concorrenza destinati ad aumentare dopo la fusione.
L’Enel da parte sua tace. Anche se ieri l’amministratore delegato Fulvio
Conti ha ricevuto una lettera da parte dei sindacati francesi in cui si
ribadisce la loro «totale e assoluta ostilità» all’Opa italiana destinata alla
distruzione di un gruppo da 200 mila dipendenti. I lavoratori sostengono che
l’unica alleanza possibile è quella tra Gas de France e Suez. Sono due reazioni
che potrebbero rafforzare il vero obiettivo di Enel: sfilare Electrabel da Suez
senza lanciare una costosa Opa. Un duro commento di Le Monde ha messo alla berlina il «capitalismo
della connivenza» – francese – che nella vicenda Suez avrebbe raggiunto il
massimo dell’opacità, di «affarismo e manovre occulte».