La Commissione smantella l’apparato dirigistico delle sue direttive
BARROSO predispone una semplificazione delle
regolamentazioni europee
N.d.R.: Se
attuata, la semplificazione significherà un’ulteriore passaggio di competenze
dalle istituzioni UE a quelle nazionali.Il presidente della Commissione europea José Manuel Durao
Barroso ha dichiarato che intende usare la scure per sfoltire sessanta proposte
di legge europee, preparate dalla precedente commissione per regolamentare in
modo standardizzato i mercati dell’unione. Inoltre intende rivedere le
ottantacinque mila pagine di complicate regolamentazioni che negli anni passati
sono state emanate da Bruxelles per disciplinare il mercato comune, con
interventi come quelli sul numero di piselli contenuti nei baccelli per
stabilire i limiti entro i quali un vegetale possa legittimamente essere
venduto con questo nome. Sinora i funzionari di Bruxelles avevano avuto il
compito di schedare, classificare e regolamentare. Ora ricevono il contrordine:
non più regolamentazioni minuziose, ma semplificazione e deregolamentazione. Si
tratta di uno shock. Anni di lavoro assiduo per preparare nuove leggi
vengono dichiarati non solo inutili, ma dannosi. Interi scaffali di dossier
riguardanti le varie leggi europee e il loro stato d’attuazione dovranno essere
riesaminati per potarle il più possibile. C’è anche un buffo paradosso in
questa storia. Giacché se la linea di Barroso troverà effettiva
applicazione, i paesi ritardatari nella applicazione delle direttive europee,
fra i quali l’Italia, anziché apparire come inadempienti, risulteranno
previdenti. Anziché vizio, la loro riluttanza potrà apparire virtù. Ma
sinora il solo paese che in Europa è riuscito veramente a deregolamentare è
stato la Gran Bretagna, con la lady di ferro Margaret Thatcher. Chiedere ai
burocrati a Bruxelles, a Roma, a Parigi o a Berlino di semplificare le leggi e
i regolamenti esistenti e di eliminarne il più possibile significherà ridurne
il potere. D’altra parte fra le ragioni per cui sinora in Europa non si è
riusciti ad avere un’autentica concorrenza nel mercato dei prodotti, in quello
dei servizi e in quello finanziario, c’è soprattutto l’approccio sempre più
dirigista della Commissione europea. Pertanto, benché sia partito in ritardo in
questa campagna liberista, il presidente Barroso merita di essere incoraggiato.