Merkel in Cina – La voce dell‘Europa?/„Relazioni speciali“/WSJ, La Cina offre un cauto sostegno all’Europa

Faz      120830
 
Merkel in Cina – La voce dell‘Europa?
Klaus-Dieter Frankenberger

+ Faz, 28.08.2012, Viaggio in Cina della Merkel- „Relazioni speciali“

Avvertimento Faz:

–   Il governo tedesco farebbe bene a sviluppare con la Cina un dialogo strategico, dal punto di vista europeo, in modo simile a quello degli Usa, non limitandosi alle relazioni economiche, con un interscambio che nel 2011 ha raggiunto i €144MD, +11% su 2010.

o   il seducente spettacolo delle trattative commerciali non paga nessun dividendo nel campo della politica internazionale, soprattutto per le importanti questioni siriana e iraniana;

o   può forse lusingare la Germania il fatto che la Cancelliera è percepita sia a Pechino che a Washington, come la vera voce dell’Europa per la politica (economica) internazionale, ma potrebbe risultare pericoloso:

o   potrebbe non piacere a tutti i partner europei, che potrebbero interpretarlo come dimostrazione del tentativo di predominio e del procedere in solitaria della Germania.

–   Faz, 29.08: La Cina non ha amici ma solo interessi, vale per ogni Stato, ma non essendo una democrazia questi interessi non sono controllati, né dall’opposizione, nè dalla stampa …

–   Non possono esistere “relazioni speciali” tra la comunista Cina e il cuore democratico della UE, almeno nel senso che hanno per l’alleanza GB-USA.

o   Berlino dovrebbe abbandonare al più presto l’idea di una “relazione speciale” con Pechino, anche perché un eccessivo appoggio tra i due paesi più forti nel rispettivo continente nasconde pericoli per le relazioni interne europee.

o   La Cina si considera leader in Asia e la Germania potenza preminente in Europa; per il futuro prevede tre divise di riserva, dollaro, renmimbi ed euro, e per questo scenario cerca alleati, che non trova in America, ma in Germania.

o   Come già a febbraio, la Merkel ha anche questa volta incontrato i dirigenti cinesi prima del vertice UE-Cina, sarà lei a toccare le questioni più importanti per il salvataggio dell’area euro; a Bruxelles rimarranno i dettagli tecnici, e le controversie sulle barriere doganali, etc.

–   La Germania conduce consultazioni intergovernative della portata di quelle con la Cina, solo con Russia, India e Israele, al di fuori della UE. Originalmente il programma era di cadenza biennale, le prime nel 2011, le prossime dovevano essere nel 2013. Per il tardo autunno prevista una visita in Cina del presidente tedesco, Gauck.

–   Il governo tedesco pensa che la Cina abbia maggiore interesse al mantenimento delle uro che all’area economica anglo-americana.

–   Nonostante il governo cinese non rispetti le minoranze, mantiene campi di lavoro forzato, perseguita gli oppositori,

–   politici e imprenditori tedeschi invece lo rispettano per i risultati economici e il peso che ha nell’economia mondiale. Sono finiti i tempi in cui la Merkel incontrava il Dalai Lama e richiamava il governo cinese al rispetto dei diritti umani.

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Wsj     120830
La Cina offre un cauto sostegno all’Europa
LINGLING WEI

–   Secondo viaggio quest’anno della Cancelliera tedesca a Pechino, per tranquillizzare sulla crisi del debito dell’euro e rafforzare le relazioni economiche.

–   La Cina si è impegnata a continuare ad acquistare titoli di Stato europei per aiutare l’area dell’euro, e sostenere l’economia cinese, a sottolineare la crescente importanza dell’Europa per la sua economia; la recessione in Europa ha rallentato le esportazioni cinesi.

–   Nessun impegno concreto però, con riserbo di una valutazione del rischio; poste anche alcune condizioni.

o   Pechino rafforzerà il dialogo con BCE, UE e FMI, su crisi europea.

o   Non è noto l’ammontare degli investimenti che la Cina ha continuato a fare sui titoli dell’EFSF e dei vari paesi europei.

–   Il premier cinese, Wen Jiabao preoccupato: trovare equilibrio tra rigore fiscale e stimolo economico.

–   Toni concilianti, nonostante le recenti dispute commerciali Cina-Europa (in particolare su equipaggiamento per l’energia solare), la politica monetaria cinese etc.

–   I produttori europei del solare chiedono misure anti-dumping contro la Cina, che sovvenzionerebbe i propri prodotti.

–   Siglato un accordo per l’acquisto di 50 A320 di Airbus ($3,5MD);

–   piano di investimenti in negoziazione per complessivi $3,2 MD di VW, di cui $290mn. per uno stabilimento a Tianjin (città natale del premier cinese Wen Jiabao), Nord Cina

e di $1,6MD di Airbus per uno stabilimento di assemblaggio anch’esso a Tianjin.

Faz      120830
Merkel in China – Europas Stimme?

30.08.2012 · Im Verhältnis mit China geht es der Bundesregierung vor allem um die Wirtschaft. Dabei wäre es gut, wenn sie ihre Perspektive weitete. Denn das Verhandlungs-Spektakel wirft keine weltpolitische Dividende ab, wo es im Moment besonders wichtig wäre: in Syrien.

Von Klaus-Dieter Frankenberger

–   Die Volksrepublik China pflegt mit den Vereinigten Staaten, der alten Supermacht, einen strategischen Dialog – eine qualvolle Angelegenheit, die mal eher von Kooperation, mal eher von Misstrauen und Rivalität bestimmt wird. Da machen die deutsch-chinesischen Regierungskonsultationen, zu denen das halbe Kabinett aus Berlin angereist ist, schon protokollarisch einen anderen Eindruck. Dieses Protokoll hat eine reale Grundlage – und es hat etwas Verführerisches.

–   Die Wirtschaftsbeziehungen haben sich spektakulär entwickelt: China ist heute einer der engsten Wirtschaftspartner Deutschlands und an deutscher Technik interessiert.

–   Die China-Politik Deutschlands ist weitgehend von wirtschaftlichen Interessen bestimmt. Seinerseits wird Deutschland von China als die europäische Führungsmacht schlechthin gesehen und behandelt. Das schmeichelt – und ist gefährlich.

–   Denn so dynamisch sich das Verhältnis in puncto Handel und Investitionen auch entwickelt, eine „besondere Beziehung“ kann es zwischen der kommunistischen Volksrepublik und dem demokratischen Kernland der Europäischen Union[e] eigentlich nicht geben, jedenfalls nicht in dem Sinne der britisch-amerikanischen Verbindung.

–   Dafür liegen die Vorstellungen über die Ordnung von Staat und Gesellschaft, über Rechtsstaat und Menschenrechte zu weit auseinander. Man sollte sich nichts vormachen: Dass die Kanzlerin als die wahre Stimme Europas in der internationalen (Wirtschafts-)Politik wahrgenommen wird, in Peking nicht anders als in Washington, mag Deutschland schmeicheln.

–   Aber nicht alle europäischen Partner werden darüber erfreut sein, sondern vielmehr ihren Verdacht des Dominanzstrebens und des Einzelgängertums bestätigt sehen, so unsinnig das auch ist.

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Im Verhältnis mit China geht es der Bundesregierung, wie gesagt, vor allem um die Wirtschaft (so wie mit fast allen Schwellenländern). Das ist nicht per se verkehrt.

–   Doch wäre es gut, wenn sie die Perspektive weitete, wenn sie das asiatische Aufsteigerland auch unter strategischen Gesichtspunkten betrachtete und immer mit einem europäischen Auge sähe, so wie in der Euro-Krise.

–   Überdies kann die deutsche Reisegesellschaft sich nicht die Feststellung ersparen, dass das bilaterale Verhältnis und das Spektakel der Konsultationen dort keine weltpolitische Dividende abwirft, wo es im Moment besonders wichtig wäre, in Syrien. Oder gegenüber Iran.

Quelle: F.A.Z.
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Wsj      120830

Updated August 30, 2012, 9:13 a.m. ET

China Offers Cautious Support for Europe

By LINGLING WEI

–   BEIJING—China pledged to continue to buy European bonds in a bid to help the euro zone resolve its debt crisis, Chinese Premier Wen Jiabao said Thursday after meeting with visiting German Chancellor Angela Merkel, underscoring Europe’s growing importance to the Chinese economy.

–   But Mr. Wen stopped short of concrete pledges and noted that China’s purchases would require "fully evaluating risk," suggesting that meaningful aid still can’t be assured.

German Chancellor Angela Merkel kicked off a visit to China by securing a pledge from Beijing to invest in European debt. But as WSJ’s Lingling Wei tells Deborah Kan, China has laid down conditions to helping Europe.

–   Mr. Wen expressed worries over Europe’s debt troubles at a news conference jointly held with Ms. Merkel, on her second trip to China this year to assuage Chinese fears about euro-zone sovereign debt crisis and to boost economic ties. "The European debt crisis recently has continued to deteriorate, giving rise to serious concerns in the international community." Mr. Wen said. "Frankly, I’m also worried."

–   He pointed to uncertainty over whether Greece will leave the euro zone and whether Italy and Spain will take "comprehensive rescue measures" including budget cuts. The key to resolving the debt crisis lies with "striking a balance" between fiscal tightening and economic stimulus, he said.

–   The two sides struck a conciliatory tone in a time when relations between China and Europe have been tested by trade disputes, China’s currency policies and other issues.

o    Ms. Merkel said trade disputes such as a row between China and western nations over solar-power equipment should be solved through negotiations, probably dampening hopes among European manufacturers pressing for anti-dumping duties on Chinese products they say are improperly subsidized.

The euro-zone crisis was a major focus of talks between Wen Jiabao and Angela Merkel in Beijing. But, as WSJ’s Mary Lane reports, there were few details about how China intends to support Europe.

–   Separately, the leasing arm of Industrial & Commercial Bank of China Ltd. said it had signed a deal to purchase 50 A320 jetliners from Europe’s Airbus valued at $3.5 billion, while German companies such as Volkswagen AG unveiled $3.2 billion in deals to invest in China.

–   Still, differences shone through during the meeting. During the news conference, Ms. Merkel was asked about a letter written by German journalists working in China saying authorities in Beijing had been "willfully obstructing" their work by threatening not to renew their visas and intimidating Chinese assistants. Ms. Merkel called on China to "improve" working conditions for foreign journalists working in the country.

–   As Europe’s crisis persists, China increasingly sees Germany—its largest European trading partner—as a vital player in pulling the continent out of its slump, analysts say. Mr. Wen said his talks with Ms. Merkel Thursday have made him "more confident" in Europe’s ability to resolve the crisis.

Ms. Merkel said "I want Greece to remain part of the euro zone" and efforts by countries including Italy and Spain will "bear fruit."

–   The bilateral talks come as China faces its slowest economic growth since the global financial crisis. The recession in Europe—one of the top two markets for Chinese goods sold overseas—has dragged down China’s exports, threatening Beijing with rising unemployment ahead of the country’s once-in-a-decade leadership transition expected later this year.

–   Mr. Wen said enhancing economic ties with Europe could both help tackle the continent’s debt problems and bolster China’s economy.

–   Mr. Wen said Beijing will also strengthen talks with the European Central Bank, the European Union[e] and International Monetary Fund to help Europe get through the turmoil.

Chinese state radio reported on Thursday that Chinese President Hu Jintao also met with Ms. Merkel and offered support in dealing with the debt crisis.

–   European officials have expressed hope that China will deploy significant amounts of its mammoth foreign-exchange reserves—currently at $3.2 trillion—to invest in the EU’s bailout fund, the European Financial Stability Facility. China has been a regular buyer of bonds issued by the EFSF and the sovereign debt of various euro-zone nations, but the level of investments remains unknown.

–   As part of the business package unveiled on Thursday, Airbus—a unit of European Aeronautic Defence & Space Co. —committed to invest $1.6 billion in an aircraft assembly plant in the northern Chinese city of Tianjin, and Volkswagen signed a deal to invest $290 million in a plant in Tianjin to make auto parts.

Ms. Merkel on Friday was scheduled to visit an Airbus production plant in Tianjin, where the company assembles A320s.

Write to Lingling Wei at lingling.wei@wsj.com

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Faz      120829
Merkels China-Reise „Special relationship“

–   29.08.2012 · Aus Regierungskreisen gibt es vor der Reise der Bundeskanzlerin nach China viel Lob für die bilateralen Beziehungen. Strittige Themen wie die Anti-Dumping-Klage gegen die chinesische Solarindustrie oder auch Differenzen über Menschen- und Freiheitsrechte sollen die Gespräche offenbar nicht belasten.

Von Günter Bannas, Berlin und Petra Kolonko, Peking

–   Vor der zweiten Reise von Bundeskanzlerin Angela Merkel nach Peking in diesem Jahr haben Vertreter der Bundesregierung am Dienstag die deutsch-chinesischen Beziehungen in höchsten Tönen gelobt. Es wurde sogar von einer „special relationship“ zwischen Deutschland und China gesprochen, ein Terminus, der im diplomatischen Geschäft gemeinhin auf die besonderen Beziehungen zwischen den Vereinigten Staaten und Großbritannien gemünzt ist.

–   Verwiesen wurde auf den Außenhandel zwischen beiden Ländern, dessen Umfang im vorigen Jahr 144 Milliarden Euro betrug.

–   Aus deutscher Sicht liegt China – nach Frankreich und den Niederlanden und noch vor den Vereinigten Staaten – auf dem dritten Platz der Handelsbeziehungen. Die Besonderheit der Beziehungen „manifestiert“ sich, wie das in den sogenannten Regierungskreisen beschrieben wurde, in den regelmäßigen Regierungskonsultationen, womit Begegnungen von größeren Teilen der jeweiligen Partnerregierungen gemeint sind. Sieben Bundesminister werden Frau Merkel begleiten. Außerhalb der Europäischen Union[e] führt die Bundesregierung solche Regierungskonsultationen nur mit Russland, Indien und Israel.

Regelmäßige Besuche

–   Ursprünglich war verabredet, die Regierungskonsultationen alle zwei Jahre abzuhalten – abwechselnd in Berlin und in Peking. 2011 war in Berlin der Beginn gemacht worden. Doch bat laut den deutschen Schilderungen der chinesische Ministerpräsident Wen Jiabao darum, mit der nächsten Begegnung nicht turnusgemäß bis 2013 zu warten, obwohl Frau Merkel Anfang Februar in Peking und er selbst anlässlich der Hannovermesse im Frühjahr schon in Deutschland gewesen war.

–   Er wolle auch bei den zweiten Regierungskonsultationen dabei sein, äußerte der Ministerpräsident. Wen Jiabao und auch der chinesische Staatspräsident Hu Jintao werden im Herbst aus ihren Ämtern ausscheiden. Zwar stehen die Nachfolger schon fest. Doch werde sich der gesamte Prozess der Neuordnung der chinesischen Führung bis in das kommende Frühjahr fortsetzen, hieß es in der Bundesregierung. Dann aber herrsche Wahlkampf in Deutschland. Zudem wird ein Staatsbesuch von Bundespräsident Joachim Gauck im Spätherbst in China geplant.

Gespräche mit Nachfolgern

–   Das eineinhalb Tage lange Besuchs- und Arbeitsprogramm ist eng. An diesem Mittwochnachmittag verlässt Frau Merkel Berlin. Am Donnerstagvormittag (chinesischer Zeit) gibt es Gespräche mit Wen Jiabao und Hu Jintao sowie später mit deren designierten Nachfolgern, dem künftigen Ministerpräsidenten, Li Keqiang, und dem nächsten Staats- und Parteichef Xi Jinping. Die Bundesminister führen Gespräche mit ihren chinesischen Kollegen. Auch eine Plenarsitzung der Kabinettsmitglieder beider Seiten ist vorgesehen.

–   Es sollen Regierungsabkommen und Wirtschaftsverträge abgeschlossen werden; zu Letzteren dürfte der Kauf von Airbus-Flugzeugen gehören. Abends gibt es ein Essen mit Vertretern der chinesischen Finanzwirtschaft. Die Stabilität des Euro wird hier wie dort eine Rolle spielen. Ohnehin gibt es in der Bundesregierung Auffassungen, bei den internationalen Währungsangelegenheiten habe China ein möglicherweise größeres Interesse am Fortbestand des Euro als der anglo-amerikanische Wirtschaftsraum. Am Freitag wird Frau Merkel in der Peking benachbarten Stadt Tianjin mit Wen Jiabao ein Airbus-Werk besuchen. Am Freitagabend deutscher Zeit soll sie zurück in Berlin sein.

–   Die Gesprächsthemen internationaler Art werden die aktuell-üblichen sein: die Lage in Syrien, das iranische Atomprogramm.

–   Bilateral geht es wieder um Seltene Erden und andere Rohstoffe, Investitionssicherheiten und Marktzugänge.

–   Dass aus der Anti-Dumping-Klage – wegen der finanziellen und zu Lasten deutscher Unternehmen gehenden Förderung der chinesischen Solarindustrie – ein „Wirtschaftskrieg“ entstehe, wollen beide Seiten vermeiden.

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Die ehemals von Frau Merkel in den Vordergrund gerückten Differenzen über Menschen- und Freiheitsrechte in China – aktuell auch die Arbeitsbedingungen deutscher Journalisten – sollen die Gespräche nicht belasten. Das chinesische Außenministerium verteidigte den Umgang mit ausländischen Korrespondenten in China. Sie seien willkommen, müssten sich aber an chinesische Gesetze halten, hieß es in einer Reaktion auf einen Brief der deutschen Journalisten in China an Frau Merkel, sich bei ihrem Besuch in Peking für bessere Arbeitsbedingungen einzusetzen. Sie beklagten Einschüchterung, Willkür und bewusste Unsicherheiten über die Vorschriften für ausländische Berichterstatter. Die Sache solle intern angesprochen werden, hieß es in der Bundesregierung, was wiederum als Ausdruck gegenseitigen Vertrauens ausgelegt wurde.

–   Exil-Tibeter forderten die Kanzlerin dazu auf, in Peking die Lage in Tibet anzusprechen. Anstatt auf die Selbstverbrennungen mit Repressionen zu reagieren, müsse die chinesische Regierung den Dialog mit den Tibetern suchen, hieß es bei der Internationalen Kampagne für Tibet. Zuletzt hatten sich in der tibetischen Region der chinesischen Provinz Sichuan am Montag zwei junge Tibeter angezündet, teilte die International Campaign for Tibet mit. Beide seien ihren Verletzungen erlegen.

Quelle: F.A.Z.
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Faz      120830
Merkel im Reich der Mitte – Klartext gegenüber China

29.08.2012 · Angela Merkel reist mit einem Teil ihres Kabinetts nach China. Regierungschef Wen Jiabao lädt die Kanzlerin sogar in seine Geburtsstadt Tianjin ein. Das ist höflich, aber sie sollte sich von der Charmeoffensive nicht einwickeln lassen. Eine Analyse.

Von Christian Geinitz, Peking

–   Chinas Regime versteht es ebenso gut, Freunde zu umgarnen, wie Feinde zu verfolgen. An diesem Donnerstag trifft Bundeskanzlerin Angela Merkel mit der ranghöchsten Delegation in Peking ein, die je in die Volksrepublik gereist ist. Anlass sind Regierungskonsultationen, bilaterale Ressort- und Kabinettstreffen, die Deutschland außerhalb der EU nur mit Russland, Indien und Israel veranstaltet. China unterhält mit keinem weiteren Land etwas Vergleichbares.

–   Auch auf andere Weise signalisiert die Führung in Peking, für wie wichtig sie die Bundesrepublik erachtet. Regierungschef Wen Jiabao lädt Merkel in seine Geburtsstadt Tianjin ein und verbringt mehr Zeit mit ihr als mit jedem anderen Kollegen zuvor. Die Besucherin darf Staats- und Parteichef Hu Jintao treffen sowie die wichtigsten Vertreter der künftigen Führung.

China hat keine Freunde, sondern nur Interessen

–   All das feiert die deutsche Seite als Beleg für ein besonderes Vertrauensverhältnis. Doch Merkel und die mitreisenden Ressortchefs – darunter die der Freiheit verpflichteten FDP-Minister Guido Westerwelle (Äußeres), Philipp Rösler (Wirtschaft) und Daniel Bahr (Gesundheit) – sollten sich nicht einwickeln lassen von der Charmeoffensive.

–   Denn China hat keine Freunde, sondern nur Interessen. Natürlich gilt das für jeden Staat, aber anders als in einer Demokratie werden diese in einer Diktatur nicht kontrolliert: weder von einer Opposition noch von einer unabhängigen Rechtsprechung oder der freien Presse.

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–   Berlin sollte deshalb den Plan schleunigst aufgeben, in Anlehnung an das britisch-amerikanische Verhältnis eine „special relationship“ zu Peking aufzubauen. Das gilt auch deshalb, weil ein allzu enger Schulterschluss der beiden stärksten Länder ihrer Kontinente Gefahren für das europäische Binnenverhältnis birgt.

–   Wie zuletzt im Februar, so trifft Merkel die Pekinger Führung jetzt abermals vor dem EU-China-Gipfel. Es wird die Kanzlerin sein, die die wichtigsten Fragen zur Rettung des Euroraums anspricht. Für die Brüsseler bleiben technische Details übrig sowie verminte Kontroversen zu den Handelsbarrieren, zum Marktwirtschaftsstatus, zum Investitionsschutz.

Hofierung von "Madame Europa" ist in China ganz selbstverständlich

–   Auch mancher Mitgliedstaat sieht es mit gemischten Gefühlen, dass Frau Merkel in China als „Ouzhou Nüshi“ hofiert wird, als „Madame Europa“. Aus chinesischer Sicht ist das ganz selbstverständlich, denn die Volksrepublik hält die Bundesrepublik für den letzten Garanten der Stabilität in Europa.

–   Das Interesse an der EU ist nicht selbstlos, sondern rührt daher, dass die Gemeinschaft für China wichtiger ist als andersherum: als Markt, Investor, Techniklieferant. Von den welthöchsten Devisenreserven, die China hält, sind Hunderte Milliarden in Euro angelegt.

–   Chinas wirtschaftspolitische Weltkarte ist ebenso einfach wie bestechend. Danach ist die Zeit der einzigen Supermacht Amerika – und ihrer Währung – abgelaufen. An ihre Stelle trete ein multipolares System.

–   Darin begreift China sich selbst als Führer in Asien und Deutschland als Vormacht in Europa. Langfristig werde es drei große Reservewährungen geben, den Dollar, den Renminbi und – wer hätte das gedacht? – den Euro. Für dieses Szenario sucht Peking Verbündete.

–   In Amerika sind sie in Zeiten des Wahlkampfs mit seinen vielen China-kritischen Tönen kaum zu finden, in Deutschland schon.

Wirtschaftliche und politische Elite Deutschland frisst Peking aus der Hand

–   Zwar hegen Teile der Öffentlichkeit Skepsis gegenüber einer Obrigkeit, die niemandem verantwortlich ist, die Arbeitslager unterhält, ihre Gegner verfolgt, Minderheiten drangsaliert und Zwangsabtreibungen im siebten Monat duldet.

–   Die wirtschaftlichen und politischen Eliten Deutschlands aber fressen Peking aus der Hand. Begründet wird das mit dem Respekt vor der Aufbauleistung und mit Chinas inzwischen erreichter „Systemrelevanz“ für die Weltwirtschaft. Kein Konzern, keine Regierung könne es sich leisten, China zu ignorieren oder ihm offen die Meinung zu sagen.

–   Und so gibt sich denn auch die Kanzlerin immer zahmer, je abhängiger Deutschland und Europa von dem Riesen werden.

–   Längst vergangen sind die Zeiten, als Merkel den Dalai Lama traf und daraufhin deutsche Politiker und Unternehmer in China geschnitten wurden. Heikle Fragen spricht Merkel zwar an. Als aber bei ihrem zurückliegenden Besuch der Menschenrechtsanwalt Mo Shaoping daran gehindert wurde, sie zu treffen, schwieg die Kanzlerin, bis die Presse davon Wind bekam. Man hätte Mo diesmal wieder einladen können, das aber unterblieb.

Gute Zeit, um deutschen Anliegen Gehör zu verschaffen

Dabei wäre genau jetzt die Zeit, China gegenüber mehr Selbstbewusstsein zu zeigen. Das Land steckt zwar nicht in einer Krise, es ist sich aber zum ersten Mal seit Jahrzehnten seiner Verwundbarkeit bewusst. Zum einen tobt ein Machtkampf um den Führungswechsel, zum anderen sind die Wirtschaftsaussichten getrübt. 2012 könnte das Wachstum so schwach ausfallen wie seit 1990 nicht, dem Jahr nach dem Tiananmen-Massaker. In solchen Zeiten ist China auf verlässliche Partner angewiesen, vor allem für wirtschaftliche Impulse. Die deutsche Politik und Geschäftswelt sollten das nutzen, um ihren Anliegen mit Nachdruck Gehör zu verschaffen. Dann wird sich erweisen, wie belastbar das fabelhafte Verhältnis zu China wirklich ist.

Quelle: F.A.Z.
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Faz      120830
Kanzler-Reise nach China Milliardenverträge zum Auftakt

–   30.08.2012 · Beim Besuch von Angela Merkel in China sind Wirtschaftsverträge in einem Umfang von mehr als 6 Milliarden Dollar unterschrieben worden. Der Flugzeugbauer Airbus besiegelte den Verkauf von 50 Maschinen sowie die Fortsetzung seiner Endmontage in China.

–   Beim Besuch von Bundeskanzlerin Angela Merkel (CDU) in China hat der europäische Flugzeughersteller Airbus sich einen Auftrag für 50 Maschinen im Volumen von rund 3,5 Milliarden Dollar (knapp 2,8 Milliarden Euro) gesichert. Im Beisein Merkels und des chinesischen Regierungschefs Wen Jiabao unterzeichneten das Unternehmen und die Chinesische Handelsbank (ICBC) am Donnerstag einen entsprechenden Vertrag, wie die amtliche Nachrichtenagentur Xinhua berichtete. Am Freitag will Merkel in der nordchinesischen Stadt Tianjin ein Airbus-Montagewerk besichtigen. Das Abkommen über die Verlängerung der Montage in dem dritten und einzigen außereuropäische Werk von Airbus in Tianjin südöstlich von Peking hat einen Umfang von 1,6 Milliarden Dollar.

–   Ein weiteres Abkommen mit dem chinesischen Telekommunikationsriesen ZTE zum Ausbau von Breitbandnetzen wurde auf 1,3 Milliarden Dollar beziffert, wie informierte Kreise berichteten.

–   Zwei weitere Abschlüsse betreffen den Bau eines neuen Getriebewerks von Volkswagen mit einem Volumen von rund 300 Millionen Euro sowie die Endmontage des europäischen Hubschraubers Eurocopter.

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–   Merkel hält sich zu deutsch-chinesischen Regierungskonsultationen in China auf. Die Kanzlerin wird von sieben Ministern ihres Kabinetts begleitet, darunter Bundesfinanzminister Wolfgang Schäuble (CDU), Bundeswirtschaftsminister Philipp Rösler und Bundesaußenminister Guido Westerwelle (beide FDP). Merkel wird zudem von einer ranghohen Delegation von Managern aus Dax- und mittelständischen Unternehmen begleitet. Die Wirtschaftsbeziehungen beider Länder sind intensiv, das beiderseitige Handelsvolumen betrug im Jahr 2011 rund 144 Milliarden Euro, elf Prozent mehr als im Vorjahr.

Zur Eröffnung warnte Wen, die „Weltfinanzkrise und die europäische Schuldenkrise“ hätten „immer schlimmere Auswirkungen“. „China und Deutschland müssen als wichtige Volkswirtschaften und strategische Partner internationales Vertrauen schaffen“, sagte er. Zudem kündigte er nach einem Gespräch mit Merkel an, China werde weiter „in der Europäischen Union[e] investieren“. Westerwelle betonte in einer Mitteilung, die deutsch-chinesischen Beziehungen seien „von überragender Dynamik“. Nach seinen Angaben soll es bei den Gesprächen in Peking auch um den Konflikt in Syrien und Fragen der Menschenrechte gehen.

Quelle: FAz.NET mit AFP, dpa, Reuters

 

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