Nuovo schieramento in Medio Oriente

  • Dopo l’incontro tra la cancelliera Merkel e il presidente
    americano Bush, il governo tedesco ha annunciato una nuova offensiva
    d’influenza in MO
    , dopo
      • aver dispiegato, dall’autunno 2006, 1500 soldati nel
        Mediterraneo orientale per la questione libanese;
      • o
        e intensificato i rapporti anche con la Siria.
    • Berlino
      chiede per il futuro agli USA di tenere maggior conto degli interessi tedeschi
      nel Mediterraneo orientale,
    • di
      evitare iniziative militari unilaterali contro l’Iran.
  • I consiglieri politici governativi sollecitano una più stretta
    cooperazione tra le potenze occidentali:
    nel caso che Germania e USA non si accordassero, l’Iran potrebbe
    approfittarne per assurgere a potenza sovrarregionale.
  • dovrà essere accelerata l’espansione economica nei paesi
    arabi: ai primi di febbraio la Merkel si recherà in Egitto, Kuwait, Arabia
    Saudita e negli Emirati;
  • Il viaggio della Merkel servirà anche a continuare l’accordo
    militare con Arabia Saudita ed Emirati.

GFP:

  • l’Arabia Saudita sta considerando la possibilità di
    intervenire in Irak,
  • il che apre la possibilità di una guerra per procura tra
    Arabia e Iran, potenze che aspirano entrambe alla preminenza nel Golfo.
  • Con la sua Seconda Conferenza di Finanziamento per il
    Nord-Africa e MO (9 febbraio), la Confindustria tedesca intende verificare la
    possibilità di trarre profitto dal settore finanziario dei paesi arabi per
    l’espandere economica tedesca nell’area.
  • Gli Emirati sono da una parte acquirenti di merci tedesche, e
    dall’altra hanno offerto alla Germania una la base per addestrare unità
    dell’esercito iracheno, cosa che permette ai tedeschi di esercitare
    un’influenza militare sull’Irak; non si esclude la ripetizione di questa
    iniziativa: anche il presidente tedesco Köhler ha di recente chiesto che la
    Germania si dia da fare in Irak.

Iran:

  • La questione iraniana sarà al centro della Conferenza annuale
    di Monaco (9-11 febbraio).
  • La decisione di Teheran (18 dicembre 2006) di sostituire
    l’euro al dollaro nel suo commercio estero rappresenta una minaccia alla
    posizione economica americana e un corteggiamento della UE;
  • la sostituzione mira ad evitare perdite finanziarie in caso di
    caduta del dollaro, gli introiti petroliferi sono pagati in $, mentre la
    maggior parte delle importazioni devono essere pagate in €.
  • Gli stessi svantaggi portano anche altri paesi petroliferi,
    che importano da Germania e UE, potrebbero portare alle stesse conclusioni
    considerazioni, il che sarebbe un forte colpo contro l’economia USA.
  • Bush ha promesso di coinvolgere maggiormente nella politica
    americana il Quartetto per il Medio Oriente, un’unione che dovrebbe equilibrare
    gli interessi mediorientali UE e USA, coinvolgendo anche la Russia.
  • La nomina a nuovo
    comandante del Comando Centrare USA (US Centcom) di un ammiraglio della marina,
    William Fallon, il primo uomo della marina ad occupare questo posto in Centcom,
    che dirige le attività militari in tutte le aere di guerra di MO e Centro Asia,
  • starebbe a dimostrare i concreti preparativi di guerra da
    parte dell’amministrazione americana contro l’Iran,
    «un’impresa che dipende
    in grande misura da navi da guerra e aerei caccia», secondo il NYT (Bush to
    Name a New General to Oversee Iraq; New York Times 05.01.2007).
  • In questi preparativi viene ora coinvolta anche la
    Germania, che però vuole solo essere meglio ascoltata nel processo decisionale.

    L’avvicinamento tedesco al corso di guerra americano appare evidente dai
    consigli espressi di recente dagli esperti di politica estera:
    • per la SWP (Stiftung Wissenschaft und Politik –
      Fondazione di Scienza e Politica) è «problematico» sperare che si possa
      impedire con la dissuasione ad un Iran con armi nucleari «di utilizzare di armi
      atomiche»; il paese starebbe sviluppando capacità militari che gli permetterebbero
      di accrescere in modo sostanziale la propria influenza; «Europa e USA dovranno
      perciò modificare la propria politica sia verso l’Iran che verso l’intera
      regione».
    • Dichiarazioni
      che rivelano un’arroganza da grande potenza, per cui il Duo transatlantico può
      decidere su contenimento o promozione dell’ascesa di paesi terzi.

Wsws 070106 Merkel Bush
Ulrich Rippert
Con la sua breve 3a visita a Washington (in 15
mesi) in la Merkel ha dichiarato di voler concordare la politica europea con
«il maggior partner transatlantico», in realtà suo principale obiettivo era
quello di dimostrare l’appoggio tedesco al presidente americano.

  • La Merkel ha offerto a Bush maggiore cooperazione e appoggio
    per il MO;
  • ha collegato la sua proposta di riattivare il Quartetto per il
    Medio Oriente (UE, USA, Russia e ONU) all’esplicito appoggio della politica
    mediorientale americana;
  • durante la presidenza tedesca del Consiglio UE, intende darsi
    da fare per un maggior impegno dei paesi europei a fianco degli USA;

La Merkel ha sottolineato i punti cardine della politica
europea:

  • due Stati per Palestina e Israele, i palestinesi devono
    riconoscere lo Stato di Israele;
  • deve essere rafforzato il presidente palestinese Abbas;
  • appoggio ad un Libano sovrano;
  • nessuna critica alla politica irachena di Bush…, si è limitata
    genericamente a dichiarare che, anche se non è impegnata militarmente in Irak,
    la Germania ha interesse che in Irak si giunga alla pace…
  • Alcuni giorni prima sull’impiccagione di Saddam Hussein: è la
    sentenza di un tribunale iracheno, «rispettiamo questa sentenza», il governo
    tedesco è contro la pena di morte…
    • A Washington la Merkel ha respinto
      l’iniziativa del ministro tedesco degli Esteri (SPD) Steinmeier, di far entrare
      nel Quartetto anche Siria e Libano.
    • Steinmeier aveva discusso a dicembre con il
      presidente russo Putin una nuova iniziativa per il MO in collaborazione con la
      Siria.
    • Non è chiaro se si tratti di divergenze di
      posizione o di semplice divisione dei compiti tra Cancelleria e Esteri, per
      mantenere il tradizionale equilibrio Ovest-Est della politica estera tedesca.

La Süddeutsche Zeitung ha scritto che la Cancelliera si è
«opposta a denti stretti ai passatempi intellettuali lanciati ultimamente anche
dall’Ufficio Esteri di Berlino – secondo cui l’allargamento del mandato del
Quartetto a Libano e Siria offrirebbe maggiori possibilità di giungere ad una
pace regionale»;
Merkel: «Penso che il Quartetto sia in realtà al suo massimo
sforzo. La Siria ha avuto diverse opportunità, che ha sciupato». Una posizione
che rafforza politicamente Bush all’interno, anche per la sua futura strategia
irachena.

  • Mentre Mosca cerca una cooperazione con Siria, Libano e Iran,
    Washington mira ad rapporti più stretti con Arabia Saudita, Emirati Arabi
    Uniti, Egitto e Giordania, per aumentare la pressione sui sunniti in Irak.

———–

————————–

Handelsblatt            070102

Andreas Rinke

Inizia la presidenza del
consiglio UE – Berlino vuole accelerare la cooperazione con gli
USA

[Letteralmente Giornale del commercio/degli affari]

  • La Grosse Koalition ritiene oggi favorevoli le possibilità di
    giungere ad una nuova cooperazione economica.
  • o      
    il governo Bush è tornato a cercare accordi con i
    partner;
  • o      
    l’8 dicembre il senato americano ha chiesto la
    creazione entro il 2015 di un “mercato transatlantico e di smantellare gli
    impedimenti non contrattuali.
  • Al progetto di intensificazione della cooperazione economica
    tra UE e USA hanno lavorato Cancelleria, ministero Economia, Esteri, Finanze,
  • che hanno elaborato una serie di iniziative concrete per i 4
    settori: Energia, proprietà intellettuale, governo e definizione degli
    standard, e mercati finanziari. Ad esempio UE e USA dovrebbero concordare
    comuni criteri di ammissibilità per gli apparecchi elettrici, macchinari e
    tecnica medica.
  • Secondo i piani del governo tedesco dovrebbero essere discussi
    i passi concreti nei prossimi tre mesi con gli USA, gli altri partner europei e
    la Commissione UE.
  • I negoziati per un accordo quadro dovrebbero iniziare con il
    vertice UE-USA del prossimo aprile.
  • Le due parti dovrebbero elaborare standard comuni soprattutto
    per le nuove tecnologie (ottica, tecnica dell’informazione, combustibili
    alternativi e biotecnologia)…
  •  Pressione anche da
    parte degli ambienti economici:
  • l’industria spera di trarne maggiore certezza giuridica e
    forte riduzione dei costi grazie alla semplificazione dei permessi per i
    prodotti, su entrambi i lati dell’Atlantico;
  • la Camera di commercio americana: accordi nei regolamenti USA
    e UE potrebbero definire standard internazional.
  • Per preparare l’iniziativa, la Cancelliera tedesca si è più
    volte incontrata a fine ottobre con i C.d.A. di 20 imprese tedesche, tutti
    membri del Ufficio USA del presidio della Confindustria tedesca.
  • Un documento del ministero Esteri propone una «Partnership per
    la tecnologia e la ricerca” nei settori sicurezza energetica e tutela
    ambientale;
  • in cui si propone di elaborare e incentivare assieme progetti
    di ricerca, si accenna alla prima cooperazione tra imprese per lo sviluppo di
    celle a idrogeno e combustibile; sotto la direzione della tedesca Vaillant vi
    partecipano 9 partner delle due sponde dell’Atlantico. (Si calcola che le
    società europee potrebbe sfruttare i crescenti stanziamenti per la ricerca
    americani).

——-

Berliner Zeitung 070104

Ambasciatrice dell’Europa –
L’opposizione: la Merkel deve chiedere agli USA di chairire la posizione su
Irak e MO

Frank Herold e Jörg
Michel

[5618]

In preparazione della visita della Merkel a Washington:

  • –  
    Il coordinatore delle relazioni tedesco-americane, Karsten
    Voigt:
  • o      
    interesse centrale della Germania la stabilizzazione
    della regione mediorientale;
  • o      
    dobbiamo astenerci da valutazioni sulla situazione
    militare, dato che non siano presenti militarmente sul posto;
  • o      
    la Germania è disposta ad aiutare diplomaticamente,
    anche nei contatti con paesi della regione con cui gli USA non intrattengono
    relazioni.
  • o      
    la Merkel deve porre come punto centrale l’approfondimento
    dell’integrazione tra le due regioni durante la presidenza tedesca del G-8 e
    della UE, dato che UE ed USA sono reciprocamente il maggior partner per
    commercio, investimenti e per la politica estera
    .
  • o      
    La proposta non è in alternativa al Doha Round (in cui
    i paesi industrialmente sviluppati e i PVS cercano di risolvere assieme le
    questioni centrali delle relazioni economiche internazionale)
  • –  
    Il progetto di un’Alleanza economica transatlantica era già
    stato discusso in preparazione della visita della Merkel:
  • o      
    l’Union la intende come area di libero scambio;
  • o      
     Voigt, come
    qualcosa di diverso; auspicabili però raggiungere intese su brevetti e tutela
    della proprietà intellettuale, standard tecnici e maggiore trasparenza dei
    mercati finanziari.
  •  
  • –  
    I liberal-democratici tedeschi (FDP):
  • «L’Europa deve cooperare con gli USA per la soluzione
    dei conflitti in MO e in Irak, ed ora ha buoni motivi per sollecitarli a fare
    un passo avanti»;
  • gli USA devono chiarire alla cancelliera in visita a
    Washington la loro futura strategia per l’Irak;
  • la Merkel rappresenta anche la UE.
  • –  
    Verdi:
  • sollecitare l’utilizzo di strumenti dello stato di
    diritto contro il terrorismo;
  • il rafforzamento dell’ONU,
  • la tutela del clima.

———————-

Die Welt            070104

USA – Non c’è bisogno di
un’area di libero scambio

Donald Bandler e Peter Rashish

[Donald Bandler è capo
direttore, Peter Rashish è capo consulente per l’Europa della società di
consulenza Kissinger McLarty Associates]

Tesi:

*          Conviene che UE e USA si accordino su
questioni di politica strategica e di sicurezza (Iran, Irak, Afghanistan, Nord
Corea).

*        Una cooperazione riuscita su uno di
questi fronti avvicinerebbe maggiormente le due parti di quanto potrebbero fare
negoziati incerti su un’area transatlantica di libero scambio,

*        con effetti economici negativi su altre
aeree (MO, Africa), e conseguenti contraccolpi anche per i due partner.

Aspetti a favore di negoziati per un’Area Transatlantica di
Libero Scambio (Tafta):

  • –  
    Sia la cancelliera tedesca Merkel, che diversi alti
    rappresentanti politici si sono espressi a favore di un’area di libero scambio
    tra UE-USA.
  • –  
    Ci sarebbe oggi il clima politico favorevole a porre come tema
    centrale della presidenza tedesca della UE il progetto della Tafta;
  • –  
    il Tafta sarebbe una risposta ai timori per la
    globalizzazione,
  • –  
    e un’alternativa al deludente Doha Round.
  • –  
    USA e UE rappresentano il 60% del commercio mondiale;
  • –  
    nonostante le tensioni sulla guerra irachena, USA e UE
    rimangono stretti partner;
  • –  
    secondo i politici riformatori UE il Tafta potrebbe accelerare
    le riforme, cosa che non è riuscita a fare la strategia di Lisbona:
  • –  
    se la commissione UE negoziasse con gli USA su un’area di
    libero scambio, potrebbe impegnarsi in nome dei suoi membri a realizzare
    riforme;
  • –  
    il Tafta potrebbe comprendere non solo un regime per gli
    investimenti, ma anche l’obbligo ad aprire i mercati: entrambe le cose
    stimolerebbero la produttività economica della UE.
  • –  
    Il momento è opportuno perché i democratici americani, ora
    maggioranza al Congresso, sono più vicini al centro politico dell’Europa su
    questioni di legislazione sociale, mercato del lavoro e politica ambientale;
  • –  
    è meno facile che i democratici ratifichino i Doha Round,
    mentre sono più propensi a negoziare con gli europei.

Ostacoli:

  • –  
    il Doha Round è fallito essenzialmente sulle questioni del
    mercato agrario,
  • –  
    non è pensabile escluderlo da un accordo bilaterale,
  • –  
    l’art. 24 del WTO vieta aree di libero scambio che non
    riguardino ogni campo economico.
  • –  
    Anche se USA e UE fossero avvantaggiati dal Nafta, esso
    potrebbe andare contro gli interessi del resto del mondo:
  • o      
    da uno studio risulta che un accordo transatlantico
    abbasserebbe il tenore di vita di Nordafrica e MO, cosa che non è
    nell’interesse di USA e UE.

————————-

Le Monde            070105

Antoine Jacob, avec
Thomas Ferenczi (Bruxelles)

A Washington, Angela Merkel
vuole rilanciare il partenariato commerciale transatlantico

La cancelliera ha intenzione di utilizzare la doppia
presidenza (6 mesi del Consiglio europeo, 1 anno del G-8) per passare ad una
fase più concreta nella cooperazione con gli USA.

  • La Commissione UE non vuole un accordo di libero scambio che
    intacchi la “priorità multilaterale” di cui il WTO è garante;
  • a questa condizione, Bruxelles è anch’essa  favorevole ad approfondire l’integrazione
    economica transatlantica.

In un’intervista al Financial Times, la Merkel ha dichiarato
che

  • una maggiore armonizzazione tra i 27 UE e gli USA su
    regolamentazione del mercato, protezione brevetti e definizione standard
    comuni, nelle relazioni commerciali rafforzerebbe i flussi di investimento e
    gli scambi commerciali;
  • la Ue ha accumulato esperienza sui mercati unici, utile base
    per la cooperazione transatlantica
  • senza abbandonare il canale del WTO.

———————–

Frankfurter Rundschau            070104

Rinascita del “Quartetto per il
Medio Oriente” – La Merkel torna in visita da Bush

Il viaggio della Merkel negli Usa e quello in MO ai primi di
febbraio (Egitto, Arabia Saudita, EAU, Kuwait) sono tra loro collegati:

  • La Merkel intraprende ciò per cui da tempo il ministro degli
    esteri Steinmeier (socialdemocratico) sta lavorando: far rinascere il Quartetto
    Mediorientale (Usa, UE, ONU, Russia
    ), 
  • che ha preparato un piano per la “pacificazione” dell’area,
    mandato a monte dalla vittoria del radicale islamico Hamas in Palestina e
    dall’attacco israeliano contro il Libano.

Berlino vede ora una possibilità di ripresa del progetto
dato che il primo ministro israeliano Olmert cerca di nuovo la distensione:

  • vuole dare il proprio contributo, come prevedeva la linea
    politica del precedente governo rosso-verde, di Schröder (SPD) e in particolare
    di Fischer (Verdi
    ).

La Merkel assegna una «importanza strategica» alla
cooperazione economica transatlantica
;

sono già in preparazione una serie di accordi singoli, ad
esempio sulle relazioni tra i mercati di capitali, la politica di ricerca e la
legislazione sui brevetti, che potrebbero costituire la base di una eventuale
area di libero scambio UE-USA.

  • Non sarà facile perché esistono profonde divergenze sui
    controlli dei fondi di investimento internazionali nei mercati di capitali,
    nell’attuazione del Protocollo di Kyoto
    .

———————

The Guardian            070103

La Cancelliera tedesca esorta a
creare un mercato unico
USA-UE

David Gow, Bruxelles

  • Sul mercato unico transatlantico, va cauta la Commissione UE,
    bisogna fare ancora molti progressi; nel 1998 fallì un’iniziativa simile.
  • Gli
    esperti tedeschi valutano che un mercato finanziario comune UE-USA potrebbe
    essere creato entro il 2015, con una riduzione dei costi commerciali del 60% e
    del 9% per il costo dei capitali.
  • Esistono grossi ostacoli al raggiungimento di questo
    obiettivo
    :
  • i gruppi europei accorsi nel mercato azionario di NY negli
    anni 1990, sono ora in ritirata per il rigore della legge sui rapporti
    finanziari, …
  • I mercati finanziari però stanno consolidandosi, in primavera
    dovrebbe completarsi la fusione di NYSE con Euronext.
  • Gli europei diffidano del forte protezionismo USA, in
    particolare tra la maggioranza democratica nelle due camere, e le varie mosse
    per bloccare le acquisizioni estere di proprietà americane.

——————-

Die Welt            070105

Merkel da Bush: accordo sulla
politica mediorientale

Prima del volo della Merkel a Washington, l’inviato speciale
americano per gli Esteri, Charles Mallory, 
aveva chiesto alla Germania maggiore impegno per il MO; pla Germania
potrebbe avere un importante ruolo nel conflitto sul nucleare iraniano.

———————-

Faz      070105

Merkel a Washington – La
Cancelliera e Bush vogliono far rivivere il Quartetto per il Medio Oriente

Appoggio di Bush agli sforzi della Merkel di rimettere in
moto il processo di pace per il MO; Germania e USA si accorderanno in modo più
stretto nella ricerca di soluzioni.

Bush ha dichiarato che la Rice riferirà dopo il suo
viaggio in MO anche alla cancelliera tedesca.

Altri temi discussi la cooperazione economica transatlantica
e azioni comuni nella questione del nucleare iraniano e in Afghanistan.

La Merkel ha presentato a Bush anche il programma di lavoro
per la presidenza tedesca del Consiglio UE e del G8.

Merkel e Bush si sono detti per la soluzione di due Stati,
Israeliano e palestinese; i palestinesi devono riconoscere il diritto
all’esistenza di Israele.

La Merkel ha chiesto a Bush di attenersi ad un’azione comune
per il futuro sulla questione dle nucleare iraniano, anche se questo approccio
può essere più lento.

———————–

FT        070104

Gli USA accolgono con cautela i
piani commerciali di Berlino

I funzionari americani hanno definito una “priorità” per
Washington il rafforzamento delle relazioni commerciali transatlantiche
proposto dalla Cancelliera tedesca.

Il presidente Bush attenderà di sapere dalla Merkel e da
Barroso se tutti i paesi UE condividono lo stesso entusiasmo per l’iniziativa.

Un’altra iniziativa europea più ambiziosa fallì nel 1998 a
causa dell’opposizione della Frnacia a liberalizzare il settore agricolo, una
questione ancora aperta…

Hanno il compito di promuovere l’abbattimento delle barriere
di regolamenti il presidente della commissione UE, Barroso, e il commissario al
commercio UE, Mandelson, in occasione della visita del prossimo lunedì a
Washington.

L’iniziativa della Merkel avrebbe ricevuto segnali
incoraggianti dal segretario americano al Tesoro, Hank Paulson, nella sua
scorsa visita a Berlino.

I leader del mondo economico ritengono che l’abbattimento
delle barriere non tariffarie è tropo lento:

il presidente di British Airways approva l’iniziativa della
Merkel di agire in fretta: le due economie UE e USA potrebbero crescere più
velocemente senza queste barriere,

l’abbattimento delle barriere dei regolamenti richiede però
spesso un accordo a livello di Stato negli USA e nei 27 paesi UE;

l’opposizione politica è spesso forte, come dimostra
l’interruzione dei negoziati UE-USA su un solo accordo sull’utilizzo del cielo
l’anno scorso, perché il Congresso americano non voleva permettere che le
compagnie aeree europee investissero nelle rivali americane.

German Foreign Policy 070108

Neuformierung in Mittelost

08.01.2007

WASHINGTON/BERLIN/MÜNCHEN

(Eigener Bericht) – Nach
dem
Treffen von
Bundeskanzlerin Merkel und US-Präsident Bush kündigt die Bundesregierung eine
neue Einflussoffensive im Nahen und Mittleren Osten an
.


Im östlichen
Mittelmeergebiet habe Washington deutsche Interessen in Zukunft stärker zu
berücksichtigen
, verlangt Berlin; ferner soll die Wirtschaftsexpansion
in die arabischen Golfstaaten beschleunigt
werden. Bundeskanzlerin
Merkel wird die Region in wenigen Wochen bereisen.


Neue
Auseinandersetzungen deuten sich in der Iran-Politik
an, die im Zentrum der Münchner
Sicherheitskonferenz (9. bis 11.
Februar) stehen
wird
.

Teheran hat angekündigt, seinen
Außenhandel vom Dollar auf den Euro umzustellen
, bedroht damit die wirtschaftliche Position
der USA und umwirbt die Europäische Union.

– Während die Kanzlerin US-Präsident Bush zum Verzicht auf einen
militärischen Alleingang gegen den Iran aufgefordert hat
, dringen
Regierungsberater auf eine
engere Kooperation zwischen den westlichen Hegemonialmächten
. Wenn
Berlin und Washington sich nicht einigten, könne der Iran zu einem Land
"mit überregionaler Bedeutung" werden
, heißt es bei der Stiftung
Wissenschaft und Politik (SWP). Eine Eskalation der gegen Teheran gerichteten
Maßnahmen ist in Vorbereitung.

– Wie ein Sprecher der Bundesregierung
mitteilt, wird Bundeskanzlerin Merkel Anfang Februar den Nahen und Mittleren
Osten bereisen.
US-Präsident Bush hat in der vergangenen Woche zugesagt, in Zukunft das sogenannte Nahost-Quartett stärker in die
Politik Washingtons
einzubeziehen.

– Bei dem "Quartett"
handelt es sich um einen
Zusammenschluss, der die Nahost-Interessen der EU und der USA unter
Einbeziehung Russlands
abgleichen soll.

– Die neue deutsche Einflussoffensive im Nahen Osten folgt
intensiven deutschen Aktivitäten im Libanon, die im vergangenen Herbst mit der
Stationierung von rund 1.500 Bundeswehrsoldaten im östlichen Mittelmeergebiet

ihren vorläufigen Höhepunkt erreichten.[1]

– Zudem hat Berlin in den vergangenen Jahren seine Beziehungen zu Syrien
intensiviert
und sucht sie nun zu nutzen.[2] Die Reise der deutschen Kanzlerin führt
unter anderem nach Ägypten; sie
findet unmittelbar vor
der diesjährigen Münchner Sicherheitskonferenz
statt (9. Bis 11. Februar), auf der die Entwicklung im Nahen Osten ein
wichtiges Thema sein wird.

Wirtschaftsexpansion

– Nach ihrem Aufenthalt in Ägypten wird Frau Merkel in Kuwait (Saudi-Arabien)
und in den Vereinigten
Arabischen Emiraten
Station machen. Die beiden Länder sind neben dem Iran die mit großem
Abstand wichtigsten regionalen Wirtschaftspartner der Bundesrepublik.
[3]
Zuletzt hatte im November
2006 Wirtschaftsminister
Glos mit einer Unternehmerdelegation Saudi-Arabien bereist und dabei
an seinen Besuch in den Vereinigten Arabischen Emiraten vom vergangenen Mai
angeknüpft. Auch Merkels
Aufenthalt dient der Ausweitung des ökonomischen Einflusses in den arabischen
Ressourcenstaaten
.

Demselben
Ziel
ist die Zweite Finanzierungskonferenz
Nordafrika Mittelost
(9. Februar) des Bundesverbandes der Deutschen Industrie (BDI)
gewidmet, die der Münchner Sicherheitskonferenz angegliedert ist und den
Finanzsektor der arabischen Staaten auf seinen Nutzen für die deutsche
Wirtschaftsexpansion überprüfen soll
.[4]

Militärischer
Einfluss

– Die Reise der deutschen Kanzlerin dient zugleich der militärpolitischen
Abstimmung mit Riad und Abu Dhabi
angesichts der Eskalation im
irakischen Kriegsgebiet und anhaltender Spannungen mit dem Iran. Saudi-Arabien hat kürzlich
bestätigt, eine militärische Intervention im Irak in Betracht zu ziehen
;
ein Stellvertreterkrieg zwischen Riad und Teheran, die beide die Vormacht am
Persischen Golf anstreben, gilt als möglich
.

– Die Vereinigten Arabischen Emirate haben sich in den
vergangenen Jahren nicht nur als Abnehmer deutscher Exportgüter, sondern auch als Stützpunkte
für militärische Einflussnahme im Irak
etabliert; zuletzt bildete die Bundeswehr dort
Einheiten der irakischen Armee aus
.[5] Eine Wiederholung solcher Maßnahmen zur Stützung
des Bagdader Marionettenregimes gilt als nicht ausgeschlossen; vor wenigen Wochen hat Bundespräsident Köhler
gefordert, Deutschland
müsse neue Aktivitäten im Irak entfalten
.

– Die Eskalation im Mittleren Osten gilt als
zentrales Thema der Münchner Sicherheitskonferenz. "Hier wird man fragen
müssen, ob wir eine neue Strategie brauchen, wie wir mit dieser Region
zukünftig umgehen", erklärt Konferenzchef Horst Teltschik.[6]

Enormer Schlag

– Die Überlegung betrifft offenbar auch den Iran. Die
Regierung des Landes hat am 18. Dezember angekündigt, ihren Außenhandel zukünftig nicht mehr in US-Dollar, sondern
in Euro abzuwickeln
. Dies gilt auch für die Ölexporte. Wie der Iran-Experte Bahman
Nirumand [7] urteilt, trägt die Entscheidung der immer engeren
wirtschaftlichen Anbindung des Landes an die EU Rechnung und soll vor allem
Finanzeinbußen vermeiden, die gegenwärtig durch den schwachen Dollarkurs
entstehen
– die Erdölerlöse
werden in Dollar kassiert
, während ein Großteil der Importe in teuren
Euro bezahlt werden muss
.

Identische
Nachteile führen auch in anderen Erdölstaaten
, die ihre Importe aus Deutschland und der EU
beziehen
, zu gleichgerichteten Überlegungen. "Sollten weitere Länder dem Beispiel Irans folgen,
wäre dies ein enormer Schlag gegen die Wirtschaft der USA", erklärt
Iran-Experte Nirumand
.[8]

Marine

– Vor diesem Hintergrund verstärkt die US-Administration
ihre Vorbereitungen auf einen eventuellen Militärschlag gegen den Iran.

Zum neuen Kommandeur des
United States Central Command
(US Centcom) wird in dieser Woche der
Marineadmiral William
Fallon
ernannt werden. Es ist das erste Mal, dass die US-Navy diesen Posten besetzt. Die Installation
eines Marinesoldaten im Centcom, das die militärischen Aktivitäten im
gesamten mittelöstlich-zentralasiatischen Kriegsgebiet steuert
, deuteten auf konkrete
Kriegsvorbereitungen gegen Iran hin
– "ein Unternehmen, das in
hohem Maße auf Kriegsschiffe und Kampfflugzeuge angewiesen ist", heißt es
in der US-Presse.[9]

Bodenlos

In
diese Vorbereitungen ist inzwischen auch Berlin eingebunden
, das lediglich darauf besteht, im
laufenden Entscheidungsprozess besser gehört werden zu wollen.
Die deutsche Annäherung an den
US-Kriegskurs wird bei einem Blick auf die jüngsten Ratschläge deutscher
Außenpolitiker deutlich
. So heißt es bei der Berliner Stiftung
Wissenschaft und Politik (SWP),
es sei "problematisch" zu hoffen, man könne einen nuklear bewaffneten
Iran "von einem Einsatz von Kernwaffen" durch Abschreckung abhalten
.[10]
Die bodenlose Unterstellung prophezeit
Entwicklungen, die jeglicher materiellen Basis entbehren
– Teheran ist
nicht im Besitz von Atomwaffen und verlangt die Beseitigung des regionalen
Nuklearpotentials in den Nachbarstaaten. Eine Erstschlagsdrohung hat die
iranische Regierung nie ausgesprochen – im Gegensatz zu den USA, die sich
atomare Angriffe vorbehalten.

Waffenstarrend

Ähnlich
seitenverkehrt und reißerisch argumentiert ein "Diskussionspapier" der
SWP, dessen Autor in diesen Tagen vor dem Aufstieg Irans zu
"überregionaler Bedeutung" warnt
. Das Land entwickle derzeit militärische Kapazitäten,
die es ihm erlaubten,
seinen Einfluss deutlich zu stärken
, heißt es in dem Text: "Sowohl
Europa als auch die USA werden deshalb ihre Politik gegenüber dem Iran und der
gesamten Region verändern müssen
."[11]

Die Äußerungen
unterstreichen Großmachtanmaßungen
, wonach das transatlantische Duo (Berlin/Washington) über Niederhaltung
oder Aufstieg von Drittstaaten zu befinden habe. Angesichts der tatsächlichen
Militärstärke der westlichen Hegemonialmächte handelt es sich um kaum verhüllte
Drohungen, deren waffenstarrende Logik sämtlichen Nah- und
Mittelost-Widersachern Kriege ankündigt.

[1] s. dazu
Kriegserklärung, Der Ermittler, Bürgerkrieg, Schuss vor den Bug und Waffen klar

[2] s. dazu Der Weg
nach Damaskus und 25 Kilometer vor Damaskus

[3] s. dazu Partner,
Eigennützige Waffenhilfe, Zukunftsmarkt und Rebuild the Gulf

[4] s. dazu Hohes
Niveau und Führungsanspruch

[5] s. dazu Deutsche
Tradition

[6] Die 43. Münchner
Konferenz für Sicherheitspolitik. Konferenzchef Horst Teltschik wirft einen
Blick voraus; www.securityconference.de 15.12.2006

[7] s. Interview mit
Dr. Bahman Nirumand

[8] Iran rechnet
künftig in Euro statt in Dollar; Iran-Report der Heinrich-Böll-Stiftung Nr.
01/2007

[9] Bush to Name a New General to Oversee
Iraq; New York Times 05.01.2007

[10] Teheran lässt
sich nicht abschrecken; Die Welt 27.12.2006

[11] Iranische
Raketen und Marschflugkörper; Diskussionspapier der Stiftung Wissenschaft und
Politik, Dezember 2006

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