La questura di Piacenza ha emesso un provvedimento che vieta ad Aldo Milani, coordinatore nazionale del Sindacato Intercategoriale Cobas, di mettere piede sul territorio di Piacenza per 3 anni. Altri due compagni, attivisti della Forgia di Crema e del NAP, sono stati colpiti da analogo provvedimento.
Conclusa la lotta dei lavoratori dell’Ikea di Piacenza, con il fallimento del tentativo di estromettere il SI Cobas dal magazzino, lo Stato entra pesantemente in campo a fianco del padronato cercando di stroncare la lotta dei lavoratori decapitando l’azione sindacale e reprime chi l’ha sostenuta.
È un atto gravissimo, che fa seguito a decine di denunce, con cui gli organi dello Stato colpiscono l’organizzazione e le lotte dei lavoratori soprattutto nel settore della logistica, dove in migliaia si sono organizzati aderendo al SI Cobas per reclamare dignità contro un trattamento incivile, e il rispetto dei contratti, disattesi dal sistema delle cooperative con la connivenza dei sindacati firmatari.
Non hanno dato il foglio di via alle cooperative che non rispettano il contratto e la dignità dei lavoratori, che evadono sistematicamente contributi e tasse, ma a chi si batte contro questi soprusi e violazioni aiutando i lavoratori ad organizzarsi.
Questa azione repressiva cade nel momento in cui il SI Cobas insieme all’ADL Cobas stanno organizzando il primo sciopero per il contratto nazionale della logistica, contro una piattaforma padronale che vuole fare arretrare di decenni le condizioni dei lavoratori.
Contro la repressione, portiamo la nostra solidarietà attiva alle lotte dei lavoratori della logistica!
Gruppo Comunista Rivoluzionario
Comunisti per l’Organizzazione di Classe