Riceviamo e sottoscriviamo l’appello a partecipare alle manifestazioni contro la repressione indette per la giornata di sabato 29 novembre:
Nel pressochè totale silenzio dei media, il governo Conte bis, dopo esser venuto meno all’impegno di abolire le leggi sicurezza di Salvini, sta continuando ad usare la portata repressiva di quelle leggi e del precedente decreto Minniti al fine di azzerare e cancellare ogni forma di conflitto sindacale e sociale.
L’azione delle Procure è pressochè senza sosta: in queste settimane una nuova ondata repressiva si sta abbattendo su gran parte dei movimenti di lotta e sul sindacalismo conflittuale.
Mentre a Bologna solo venerdì scorso i giudici hanno respinto il tentativo della procura di decapitare il gruppo dirigente provinciale del SI Cobas attraverso 6 richieste di divieti di dimora nel capoluogo emiliano, nel resto d’Italia continuano le persecuzioni contro i lavoratori e i sindacalisti: da Modena (dov’è tuttora in corso un “maxiprocesso”, con la richiesta di ben 86 rinvii a giudizio contro i lavoratori protagonisti della grande lotta all’Alcar Uno del 2016-2017) a Brescia (processo contro gli scioperi in Penny Market), da Tortona dove i lavoratori della Coop in sciopero subiscono da settimane aggressioni poliziesche con tanto di richieste di fogli di via, a Milano, Piacenza, Roma e tante altre città, laddove numerose vertenze sindacali nella logistica sono ancora oggetto di procedimenti penali.
Tutto ciò si inserisce in un contesto generale che vede le principali avanguardie di lotta presenti nel paese oggetto di analogo trattamento: dalle condanne al movimento no-Tav a quelle contro i movimenti per il diritto all’abitare di Roma e Milano, per non parlare delle decine di denunce e procedimenti penali a carico del movimento dei disoccupati 7 novembre a Napoli e di quelle contro chi, al sud, lotta nelle campagne per i diritti dei braccianti agricoli.
Quest’aria pesante si respira ogni giorno in centinaia di territori e in primis nei luoghi di lavoro: anche il solo scioperare, esercitare il diritto di iniziativa sindacale o rifiutarsi di dire “signor si!” al padrone, reclamando il rispetto dei contratti, delle buste-paga, della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro viene considerato un affronto da pagare col licenziamento se non persino con un processo penale!
Gli attacchi repressivi di queste settimane sono solo la punta di un iceberg che mira a distruggere alla radice le lotte sindacali e ogni reale conflitto sociale nel nostro paese. I padroni e i loro governi sanno che, prima o poi, le contraddizioni prodotte dalla crisi capitalistica finiranno per travolgerli, perciò tentano di agire in via preventiva per sopprimere ogni forma di resistenza e di dissenso.
E’ giunta l’ora di rispondere alla repressione in maniera unitaria e compatta!
Per l’abolizione delle leggi sulla sicurezza e delle misure ad esse collegate.
Per la completa depenalizzazione dei reati tesi a colpire il libero esercizio dell’iniziativa sindacale e l’espressione del dissenso sociale.
SABATO 30 NOVEMBRE GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE A MILANO, BOLOGNA, NAPOLI CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE
MILANO – ore 14,30 – Piazzale Duca d’Aosta (davanti alla Stazione Centrale)
BOLOGNA – ore 15.00 – Piazza XX Settembre
NAPOLI – ore 10 – Piazza Matteotti