AIROLDI, Ambrogio “Paciareta” “Domingo”

(Busto Arsizio, 1876 – …), legatore di libri

 

Figlio di operai, dopo la scuola elementare a 12 anni venne rinchiuso fino alla maggiore età  in un ‘riformatorio per discoli’ per furto. Arruolato nel 2° reggimento cavalleria Piemonte Reale, venne inviato a Capri alla compagnia di disciplina. Sposatosi nel 1900, un anno dopo si trasferì a Gallarate; nel 1903 nacque il figlio Amos Paride che morirà in giovane età. In contatto con gli anarchici de “Il Grido della folla”, Ambrogio distribuì il giornale a Busto Arsizio e Gallarate. Subì varie condanne per ingiurie, oltraggio al giudice, percosse al parroco, violazione di domicilio, possesso di stampa sequestrata (copie del numero unico «Umberto Bresci» stampato negli Stati Uniti).

A partire dal 1906, grazie all’interessamento dei deputati gallaratesi Scipione Ronchetti e Carlo Romussi, del sottoprefetto gallaratese Scapinelli e del compositore Leoncavallo si dedicò allo studio del canto diventando un discreto baritono comprimario e facendo diverse tournée in Italia e all’estero. Nel 1911 partì in tournée in Polonia, Romania, Russia, Bulgaria; nel settembre del 1912 fu arrestato a Sebastopoli e venne espulso dalla Russia per ‘attività  anarchica sovversiva’. Dalla Russia si recò prima ad Alessandria d’Egitto, poi a Lucerna, Catania, Nizza, in Siria, Cisgiordania, Palestina, Persia, Cipro e ancora Palestina dove nel 1931 venne arrestato perché ricercato per diserzione e consegnato dalla polizia locale a quella fascista; condannato il 16 maggio del 1933 a 5 anni di confino (Ponza, Agnone, Isernia) per propaganda antifascista in Italia e all’estero, dichiarò di non essere anarchico; il 23 settembre 1936 inoltrò domanda di grazia a Mussolini dicendo di avere due figli in Marocco avuti da tale Carmela del Frate, mai rintracciata; venne liberato il 9 novembre ma quasi subito sparì; nel 1938 venne inserito nel Bollettino delle Ricerche (n. 01036).

Nuovamente segnalato a Orano, Casablanca, nel Marrakech-Safi, secondo gli informatori diffondeva materiale GL; per il ministero dell’interno era un “fanatico antifascista squilibrato e ignorante” “più scroccone che sovversivo”.

S’ignorano data e luogo di morte.

 

FONTI: ACS-CPC; ASVa

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