Al processo Beiso venne difeso da Vincent de Moro – Giafferi, l’avvocato difensore della Banda Bonnot. Vari compagni tra cui alcuni bordighisti testimoniarono a suo favore. I bordighisti dichiararono che con Beiso avevano avuto solo contatti occasionali, non era membro della Frazione, ma non esitarono a difenderlo, uno di loro dichiarò: “la ricchezza, il capitale di un militante è la fede nelle sue idee politiche. Voi avete rivolto contro Beiso l’arma più vile e in questo momento mi trovo di fronte a due vittime: Montranari e Beiso. La responsabilità morale e diretta di tutto quanto avvenuto spetta tutta alla burocrazia del partito comunista d’Italia” («Bilan», giugno-luglio 1936). Beiso venne condannato a cinque anni di lavori forzati.
S’ignorano data e luogo di morte.
FONTI: ACS-CPC; «Prometeo», L’attentato di Guido Beiso, 25 agosto 1935