(Baveno, 1881 – Barre, 1936), scalpellino
Residente a Feriolo di Baveno, già organizzatore dei minatori addetti alla costruzione del tunnel ferroviario del Sempione, redattore de «L’Aurora», nel 1905 si imbarcò a Le Havre sulla nave “La Bretagne” ed emigrò negli Stati Uniti. Dopo la schedatura di Ellis Island raggiunse Barre (Vermont) dove lavorò come scalpellino e si affiliò alla sezione socialista, vivendo in prima persona le forti tensioni con il gruppo anarchico di Barre capeggiato da Luigi Galleani. I galleanisti lo definirono “botolo ringhioso”; nonostante questo Cardini negli anni successivi si distinse nei comitati pro Sacco e Vanzetti e, con l’appoggio di Vittorio Buttis, conosciuto al Sempione, prese le difese degli IWW contro i suoi stessi compagni socialisti.
Morì di tubercolosi.
FONTI: «Cronaca Sovversiva»