(Cadorago, 1898- ?), insegnante
Schedata come “comunista anarchica”, seguace della “frazione più intransigente” del partito comunista, “fervente ammiratrice dei Soviet”, tra il 1921 e il 1922 insegnò per otto mesi alla Scuola Moderna di Clivio, fondata da anarchici e socialisti e intitolata a Francisco Ferrer, l’unica operativa in Italia. In questo periodo venne arrestata con altri tre operatori della Scuola per pochi giorni in seguito alla strage del Teatro Diana a Milano (23 marzo 1921), secondo la teoria della polizia che vedeva la Scuola coinvolta nel favoreggiamento di espatri clandestini degli anarchici in fuga. Dopo la chiusura della Scuola collaborò a «L’Unità». Il 15 settembre 1925 ottenne il passaporto e s’imbarcò per l’Argentina sulla nave Ammiraglio Bettolo, che attraccò il 7 ottobre al porto di Buenos Aires, città dove si stabilì. Collaborò a «L’Ordine Nuovo», ultima pagina in lingua italiana del giornale comunista «La Internacional». Si legò, anche sentimentalmente (“in concubinato”, secondo le spie e la polizia), al segretario generale del Partido comunista argentino José Fernando Penelón. Quando questi cadde in disgrazia, espulso per posizioni “socialdemocratiche” nel 1928, e fondò il Partido Comunista de la Región Argentina, non riconosciuto da Mosca, la Cattaneo si staccò da lui lavorando a stretto contatto con Silvio Ravetto. Successivamente si legò all’anarchico ex comunista Luigi Zanetti col quale convisse fino alla fine degli anni Trenta, continuando ad essere sorvegliata e schedata come “anarchica”.
S’ignorano data e luogo di morte.
Fonti: ACS-CPC, «La Scuola Moderna di Clivio»