(Firenze, 1897 – Mosca, anni Sessanta), frenatore delle Ferrovie
Militante della FGCdI fiorentina, nel 1930 venne incaricato dal partito con Alberto Bonciani e Angiolo Gallori di eliminare la pericolosa spia Armido Cadente, ex comunista fiorentino arrestato che aveva stipulato il “compromesso” col questore Cammarota diventando “informatore organico” dell’OVRA, causando arresti a catena e lo smantellamento delle cellule comuniste nel capoluogo toscano. Il 22 luglio 1930 Cadente fu convocato dai tre in un magazzino abbandonato fuori città col pretesto di una riunione clandestina, e finito a sprangate. Venne diffusa ad arte la notizia che Cadente fosse espatriato clandestinamente e la polizia ci credette, tanto che il suo nome finì per essere iscritto nella rubrica di frontiera. Solo dopo undici mesi si scoprì la verità, col ritrovamento del cadavere quasi irriconoscibile, verde di muffa e rosicchiato dalle talpe. Nel frattempo i tre vennero fatti espatriare. Focacci si trattenne in Austria fino al 1932, poi passò in URSS dove frequentò la Scuola leninista e lavorò assieme a Bonciani e Gallori come elettricista alla Kaganovič; fu iscritto nella rubrica di frontiera e nel bollettino delle ricerche. Focacci, iscritto al partito comunista sovietico, venne vigilato in quanto ritenuto potenziale dissidente. La sua corrispondenza con la sorella Livia, anch’essa comunista, venne attentamente controllata dalla PolPol; i fascisti raccolsero notizie su Focacci in URSS tramite gli informatori Luigi Tolentino e G. M. (quasi certamente Giusto Mosina).
Sposato con Bianca Fornaciari, Focacci in URSS ebbe una figlia (Luciana). Morì a Mosca negli anni Sessanta.
FONTI: ACS-CPC