(Torino, 1886 – ?), avvocato
Di famiglia nobile piemontese, nel 1908 emigrò per tre anni negli Stati Uniti dove lavorò come operaio. Tornato in Italia s’iscrisse al PSI. Eletto deputato nel 1919, sostenne la tesi dell’alleanza dei piccoli proprietari rurali col proletariato urbano. Nel 1925 emigrò in Francia, dove svolse attività antifascista e fu vice direttore del «Corriere degli Italiani». Un anno dopo accettò l’invito di Antonio Piccarolo, che dal Brasile gli offrì la direzione del giornale antifascista «La Difesa», e s’imbarcò per la traversata. Il governo brasiliano, su pressione di quello italiano, bloccò il suo sbarco a Santos; nacquero proteste e grandi manifestazioni pro-Frola, che riuscì a mettere piede in Brasile. Divenne leader dell’ Unione Democratica, ora Lega Antifascista, e direttore de «La Difesa»; fu infaticabile conferenziere e diede un’impronta aggressiva al giornale in chiave antifascista. In rottura col passato del giornale sotto Piccarolo ospitò contributi di comunisti come Goffredo Rosini e Ertulio Esposito, di anarchici come Oreste Ristori e Alessandro Cerchiai, di socialisti come Vincenzo Vacirca e Giovanni Scala. Con l’arrivo in Brasile di Mario Mariani e Nicola Cilla, importanti figure di antifascisti, si sviluppò un pesante scontro tra essi e Piccarolo da un lato, e Frola dall’altro, che si trascinarono per anni. Nel rapporto del Consulado General de Italia a San Paolo del 7 aprile 1928 “il rinnegato Frola” venne indicato come strumento della Franco-massoneria nella lotta al fascismo.
Nel 1938 Frola emigrò in Messico; ingaggiò campagne per la riforma rurale e l’espropriazione del petrolio, e con Mario Montagnana e Vittorio Vidali fondò l’Alleanza Internazionale Giuseppe Garibaldi, cui aderì anche Tina Modotti; l’alleanza si poneva in alternativa all’altra associazione antifascista filo-americana, la Mazzini Society e la sua filiale americana Italia Libera, moderate e anticomuniste. Tornato a Torino nel 1946, Frola attaccò gli esponenti della Mazzini Society (Pacciardi, conte Sforza), accusandoli di essere al servizio dell’imperialismo americano. Nel 1953 scrisse il volume La disfatta di De Gasperi. Poi, nel maggio 1954, ritornò in Brasile e se ne persero le tracce.
S’ignorano luogo e data di morte.
FONTI: F. Frola, Ventun’anni d’esilio 1925-1946, Quartara Editore, 1948; D. Mollès, 2015, Actas del XIII° Symposium Internacional de Historia de la Masonería Española. Masón, socialista y antifascista: el exilio euro-americano de Francesco Frola (Italia, Francia, Brasil, Argentina, Uruguay, México, 1925-1945), FONTI: https://ojs.ifch.unicamp.br/index.php/rhs/article/view/491/397; J. F. Bertonha, HISTÓRIA SOCIAL Campinas – SP NO 7 213-239 2000 UM ANTIFASCISTA CONTROVERSO: FRANCESCO FROLA