(Buenos Aires, 1897 – San Michele di Serino, 1977), avvocato
Fondatore del PCdI, del quale assunse la carica di segretario interregionale per il Mezzogiorno a partire dal 1923, assieme a Bordiga fondò la rivista «Prometeo», subito soppressa per ordine di Togliatti. Trasferitosi a Roma come redattore de «l’Unità», nella primavera del 1925 partecipò alla costituzione del Comitato d’Intesa della sinistra del partito e per questo venne espulso. Bordiga ne ottenne la riammissione intervenendo presso Zinov’ev. In seguito Girone tornò a Napoli, dove venne arrestato nel 1928. Due anni dopo venne espulso dal partito come “trotskista”. Il giornale «Falce e Martello», stampato in Svizzera da esuli stalinisti italiani, lo accusò di essere una spia. Girone era davvero il “confidente 267” dell’OVRA, e passava informazioni sulla Frazione di Sinistra alla polizia fascista. Bordiga, scoperto questo doppio gioco, provvide a mettere sull’avviso i compagni, guadagnandosi le infamanti calunnie di Girone. Dopo la fine della seconda guerra Girone aderì al PSDI.