(Milano, 1886 – 1976), disegnatore
Nel 1902 s’iscrisse alla FIGS, fu attivo oratore e propagandista; fondò con Corridoni il periodico antimilitarista «Rompete le file!». Nel 1909 venne arrestato e licenziato dal posto di lavoro. Un anno dopo fu nominato segretario della CdL di Cremona. Nel novembre 1913 nel dibattito che si aprì nella sezione socialista milanese, fu tra coloro che (sinistra intransigente, sindacalisti e «La Folla») sostennero la candidatura del libertario Cipriani per il VI collegio del capoluogo lombardo. Nel 1914 fu segretario della CdL milanese, mantenendo l’incarico per sei anni.
Mantenne la posizione neutralista. Nel maggio 1917, in una fase di forti proteste spontanee contro il carovita nel Milanese, si oppose con Ghezzi alla proposta della CE della CdL di proclamazione dello sciopero generale. Nel novembre 1919, in risposta alle violenze degli arditi, si espresse per la prosecuzione dello sciopero generale. Dopo la fine della guerra s’impegnò nella fondazione della Lega proletaria tra mutilati, invalidi, reduci, orfani e vedove di guerra.
All’inizio degli anni Venti abbandonò l’attività dedicandosi alla propria bottega di arte grafica. Sorvegliato dal regime, nel 1941 venne tradotto nel campo di concentramento di Fabriano. Nel dopoguerra fu dirigente nazionale della CGIL e del PSI; eletto senatore dal 1948 al 1958.
FONTI: ACS-CPC; M. Mingardo, Cronache rivoluzionarie a Milano, PM; Immagine: senato.it