(Castelnuovo del Garda, 1878 – Zurigo, 1936)
I compagni lo chiamavano “Sartoron” per la sua robustissima costituzione fisica. Emigrato in Svizzera, iscritto alla Rubrica di Frontiera, si legò al gruppo di Zurigo. Di pochissime parole, così lo descrisse il Bertoni: “nel quarantennio della sua milizia ha intensamente operato nel limite delle sue conoscenze e possibilità. Si è volta a volta occupato della diffusione della stampa nostra, giornali, opuscoli e libri, di far circolare liste di sottoscrizione per le molteplici nostre iniziative, di organizzare conferenze e serate, sempre dimostrando il maggiore scrupolo e contribuendo generosamente. Temperamento libertario e mite non si allontanò mai nè dalle riunioni tra compagni, nè da manifestazioni pubbliche per meschini dissensi personali, e si rattristava quando vedeva che tra un mondo di avversari e di nemici v’erano dei pretesi compagni che trovavano modo di far della polemica personale astiosa e cattiva o d’uscire dalle riunioni con particolari sentimenti d’odio. Modesta quanto alta figura di anarchico, Giovanni Oliosi può stare negli annali del movimento nostro come modello di tolleranza e rettitudine”.
Morì per le conseguenze di un incidente, travolto in bicicletta da un’auto.
FONTI: «Il Risveglio Anarchico», 3 ottobre 1936