(Eza, 1887 – ?)
Nato in Provenza durante una delle numerose peregrinazioni della famiglia, fratello del noto scalpellino anarchico Carlo, venne arrestato col fratello e altri quattro giovani a Besano la vigilia di Natale del 1910 dopo un alterco con militi della guardia di finanza; scontò un mese di carcere. Chiamato alle armi nel 1916, disertò e raggiunse il fratello a Zurigo, congiungendosi con la numerosa colonia di disertori italiani che facevano riferimento a «Le Réveil» di Luigi Bertoni. A Zurigo conobbe e sposò Amelia Sordo, dalla relazione nacque il figlio Ettore (1919). Spostatosi in Alsazia, rientrò in Italia nel 1923 dalla frontiera di Chiasso, dove venne fermato. Agli agenti dichiarò di voler definire la propria posizione rispetto al servizio militare. Stabilitosi a Besano, nel 1926 gli morì il secondo figlioletto di due anni, Silvio.
Poi emigrò in Sicilia, a Santa Margherita Belice, non occupandosi più di politica, né aderendo al PNF. Era a Varese nei giorni in cui Carlo venne ucciso con Mario Avellini mentre cercava di espatriare clandestinamente.
S’ignorano luogo e data di morte.
FONTI: ACS-CPC; Infinita tristezza. Vita e morte di uno scalpellino anarchico, PM