(Torre di Pordenone, 1893 – Bruxelles, 1927), insegnante
Ufficiale nella Prima guerra, dopo la fine aderì al PSI. Comunista dal Ventuno, diresse la CdL pordenonese, si oppose ai fascisti salvando Cooperativa e Casa del Popolo costruendo trincee e reticolati; subì la devastazione della casa e venne licenziato. Il 1° luglio 1921 venne aggredito con il giovane comunista Tranquillo Moras; quest’ultimo venne ucciso a revolverate; Sartor fuggì a Firenze, poi a Verona e infine riparò in Svizzera e dal 1923 Francia dove venne assunto dal sindacato comunista CGTU per seguire i lavoratori stranieri immigrati, affiancato in questo lavoro da Tasca e Azzario. Espulso dalla Francia raggiunse Bruxelles.
Morì in seguito ad un incidente occorsogli a seguito della rottura della forcella della bicicletta. Un incidente giudicato dal deputato Marteau senza precedenti negli annali della storia medicale belga, tanto che si sospettò si trattasse di un attentato fascista.
Fonti: https://www.storiastoriepn.it/pietro-sartor-fondatore-del-partito-comunista-nel-pordenonese/