(Marchirolo, 1898 – 1974), muratore
A quindi anni seguì il padre a Zurigo. Rimpatriato nel 1914, svolse il servizio militare nell’Artiglieria; per una malformazione alla mano sinistra non andò al fronte. Smobilitato nel 1919 riprese l’attività di muratore. Emigrato in Francia, si spostò in varie località (Pirenei, Tolone, La Seyne-sur-Mer); a Tolone fu schedato nel 1933 come “uno dei più turbolenti e più attivi sovversivi”. Tre anni dopo partì per la Spagna. Combatté nel Gruppo internazionale della Colonna Durruti, poi, dopo la militarizzazione, fu inquadrato nei Servizi di Investigazione di controllo delle frontiere a Port-Bou (allora ancora alle dipendenze degli anarchici). Iscritto alla Rubrica di frontiera, nel 1940 venne segnalato dal consolato di Tolone come detenuto al forte Sainte-Catherine, “in compagnia di altri sovversivi”.
Chiese ufficialmente di poter rientrare in Italia: non ottenendo risposta il 23 novembre 1941 si recò a Bardonecchia dove venne arrestato. Confessò tre nominativi di volontari italiani… già deceduti (morte di cui era al corrente). Venne processato e condannato al confino (Ventotene).
Tornato a Marchirolo dopo la guerra, morì suicida.
FONTI: ASVa, anarca-bolo.ch, testimonianze orali a Marchirolo