(Bergamo, 1903 – Busto Arsizio, 1965), pubblicista
Da studente fu attivo nel Gruppo Andrea Costa, formato da studenti bergamaschi rivoluzionari. Nel 1924 aderì al PCdI col gruppo bergamasco degli ex popolari scissionisti (Partito Cristiano del Lavoro), guidato dal fratello Enrico (Bergamo, 1898 – Agen, 1942, che dalla fine del 1927 condivise la cella del carcere con Gramsci) e da Romano Cocchi, confluito nel PCdI coi “terzini”. Tullo si trasferì a Milano dove lavorò al giornale cattolico antifascista «L’Italia»; si legò sentimentalmente ad Anna Colombo, operaia tessile nata nel 1899 a Castellanza, moglie di Carlo Tallone, pittore e giornalista del «Corriere della Sera»; schedato, arrestato nel 1930 per l’uccisione del fascista Porcu ma rilasciato, Tulli con la Colombo espatriò clandestinamente a Parigi nel 1931. Si affiliò alla NOI, l’opposizione trotskista, diretta dai “tre” (Ravazzoli, Tresso, Leonetti espulsi dal PCdI nel 1930 con Teresa Recchia e Bavassano, sotto l’inquisizione di Cocchi), per poi passare a GL, di cui fu responsabile per la propaganda clandestina destinata al territorio italiano. La rete GL era fortemente infiltrata, la spia Secondo Saporelli, che godeva della fiducia di Tulli, riuscì nel 1937 a far smantellare i gruppi di Cremona e della Toscana. In quel periodo Tulli fu in contatto con Berneri, che gli chiese di indagare sull’antifascista Agostino Ferraiolo presente in Spagna, poi rivelatosi effettivamente una spia. Arruolatosi in Spagna nella Colonna Italiana, Tulli partecipò alla battaglia di Monte Pelato al comando della squadra Falaschi. Colpito da un’infezione alla vescica tornò in Francia, vi restò fino al 1940.
Tulli e la Colombo vennero segnalati sul piroscafo “Flandre” carico di profughi che attraccò a Ciudad Trujillo (oggi Santo Domingo) nel 1940. A Ciudad Trujillo Tulli fu attivo nell’Unión Latina por la Democracia y la Libertad e direttore di «Resurgimiento», giornale fondato nel 1942, almeno fino al 1944. Collaborò a «Democracia», giornale degli emigrati repubblicani e socialisti.
I due rientrarono in Italia stabilendosi a Ivrea. Tulli lavorò alla Olivetti collaborando alle edizioni “Comunità”.
FONTI: Anagrafe dei sovversivi bergamaschi 1903-1943, ASBg, http://asb.midainformatica.it/; ASVa
FONTE IMMAGINE: I funerali di Carlo e Nello Rosselli in Archivio Istoreto, fondo Isrp. Archivio fotografico originario [IT-C00-FD8299]