RESAZ, Radames “Gigante”

(Fiume, 1920 – Napoli, 2000), marinaio, capitano di Lungo Corso   Nato il 1° aprile 1920 da padre di origini boeme e madre di origini ungheresi, sviluppa sin da piccolo la vitalità e la curiosità tipica delle famiglie multiculturali; in casa si parlavano il dialetto Veneto, l’Ungherese e il Croato. A 17 anni si diploma all’Istituto Nautico di Lussinpiccolo con due anni di anticipo e col massimo dei voti ottenendo

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FOCACCI, Faliero “Covoni” “Sarti”

(Firenze, 1897 – Mosca, anni Sessanta), frenatore delle Ferrovie   Militante della FGCdI fiorentina, nel 1930 venne incaricato dal partito con Alberto Bonciani e Angiolo Gallori di eliminare la pericolosa spia Armido Cadente, ex comunista fiorentino arrestato che aveva stipulato il “compromesso” col questore Cammarota diventando “informatore organico” dell’OVRA, causando arresti a catena e lo smantellamento delle cellule comuniste nel capoluogo toscano. Il 22 luglio 1930 Cadente fu convocato dai tre

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SCHIELMANN, Luciano

(Avio, 1953 – Milano, 2002), pulitore SEA   Fin da ragazzo attivo nelle lotte per la casa e per l’occupazione di spazi sociali, nel 1979 venne assunto dalla SEA a Linate, addetto alle pulizie degli aerei. In precedenza aveva lavorato al “Quotidiano dei Lavoratori”, fino alla sua chiusura. Iscritto alla CGIL, formò con altri compagni il “Collettivo dei Lavoratori SEA” che negli anni Novanta confluì nel SANGA-CUB. Eletto delegato, passò

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DELLAGIOVANNA, Eduardo “Pacho”

(Argentina, 1951 – Brescia, 2017), ex guerrigliero   In Argentina militò nel il Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT), sezione della IV Internazionale. Quando nel 1973 il PRT si scisse in due tronconi (Partido Socialista de los Trabajadores PST da una parte, il Partido Revolucionario de los Trabajadores – Ejercito Revolucionario del Pueblo PRT-ERP dall’altra), Dellagiovanna passò con il PRT-EPR, spezzone “guevarista” che attuò la guerriglia. Per sfuggire alla dittatura

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PETRUZZI, Vito

(Putignano, 1899 – 1957), medico   Di famiglia agiata era figlio di Vincenzo (1867 – 1914), anch’egli medico e socialista, più volte sindaco tra l’Ottocento e il Novecento. Entrambi aderirono al PSI. Nel 1920, con il gruppo degli astensionisti baresi, Vito pubblicò «Sentinella Scarlatta». Nel 1928 emigrò in Belgio, un anno dopo entrò nel movimento di “Giustizia e Libertà”. Poi si stabilì a Nizza e dalla metà degli anni Trenta

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RUSSO, Enrico “Candiani”

(Napoli, 1895 – 1973), operaio metallurgico Dipendente del silurificio di Baia, fu attivo nelle lotte del Biennio Rosso. Segretario della FIOM napoletana e dirigente della Camera del Lavoro, dopo la scissione di Livorno (gennaio 1921) rimase nel PSI fino al 1924 quando confluì nel PCdI coi “terzini”. Perseguitato dai fascisti e dalla polizia, finì a Poggioreale in più occasioni. Nel 1926 emigrò clandestinamente in Francia, si registrò come Amedeo Bellini

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BEISO, Guido

(Spotorno, 1902 – ), Fornaio, Ufficiale di Marina mercantile Studente a Oneglia nel 1920, dirigente degli “studenti rossi”, laureatosi in Ingegneria meccanica divenne ufficiale della Marina mercantile; disertò negli Stati Uniti trovando occupazione sul posto, licenziandosi poi in quanto il padrone era filofascista.Si spostò in Francia, a Nizza, dove frequentò gli ambienti antifascisti. Il 9 agosto 1935 nel Métro di Belleville a Parigi ferì a morte lo stalinista Camillo Montanari

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BIELLI, Ettore

(San Paolo del Brasile, 1908 – Salerno, 1972), stuccatore.   Quando aveva due anni la sua famiglia fece ritorno in Italia. Aderente al PCdI, venne fermato il 1° maggio del 1924. Una segnalazione del 1930 della PolPol segnalò che  “il noto sovversivo Bielli Ettore, abitante Porta Metronio, 219 [Roma], esplicherebbe tuttora un’attività politicamente sospetta e pericolosa. Nella stessa venne precisato che “in questi ultimi tempi, però, egli aveva attenuata la

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RIZZI, Bruno

(Poggio Rusco, 1901 – Bussolengo, 1977), rappresentante di calzature Comunista dal Ventuno, all’inizio degli anni Trenta si avvicinò al movimento trotskista, venendo in contatto coi suoi esponenti francesi e inglesi. Nella seconda metà degli anni Trenta, in esilio a Parigi, elaborò una teoria su un nuovo ordine sociale scaturito dai paesi totalitari ma che avrebbe contagiato anche le democrazie borghesi, chiamandolo “collettivismo burocratico”. La sua teoria, che definiva la burocrazia come classe

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BUSSALAI, Francesco

(Nuoro, 1913 – Milano, 1972), impiegato doganale   Dopo vari trasferimenti lavorò alle dogane milanesi. Spostatosi a Roma dopo l’8 settembre 1943, venne arrestato e incarcerato; nel gennaio 1944 evase da Regina Coeli e partecipò alla Resistenza per un mese nel 1° GAP VI zona, poi in Abruzzo, inquadrato nella divisione Marsica. Dopo la fine della guerra si traferì alla dogana di Porto Torres con la moglie Fides Pilo e

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