Graziano Giusti
COMUNISTI E FRONTE UNICO
Il “Biennio Rosso” e gli anni della politica del “Fronte Unico” in Italia (1918-1924)
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Il termine “Fronte” è forse uno dei più usati – ed anche abusati – in politica. Per l’uso che ne viene fatto in campo militare, esso richiama il concetto del “fare argine” contro il nemico, del porsi su una linea di efficace difesa per raccogliere le forze e passare successivamente al contrattacco.
È esattamente questa la situazione in cui si trovano i partiti comunisti aderenti alla Terza Internazionale dal 1921 in poi.
Dopo l’ondata di ascesa della rivoluzione, si pone il problema di non farsi travolgere dalla controffensiva borghese, di raccogliere le forze, di strappare ai rinunciatari partiti socialisti ed ai sindacati da essi diretti la maggioranza del proletariato.
Si apre allora un acceso dibattito, che diventerà scontro aperto, su come andasse formulata ed applicata la tattica corrispondente, chiamata appunto del “Fronte Unico”.
Una esperienza importante nella storia del comunismo internazionale.
Una vicenda politica che attraversa quella generazione di rivoluzionari, ma che rimane utile materiale di approfondimento e di riflessione per i militanti di oggi.
Il presente lavoro si sforza di affrontare tematiche vitali per il movimento operaio, quali la strategia, la tattica e l’azione politica nel suo complesso, partendo dalle dinamiche della lotta tra le classi. Ed a queste ricondurre le questioni teoriche.