Stop the criminal war on Iran! (English – Italiano)

Si è appena conclusa, con pieno successo, la Conferenza internazionalista di Napoli per la costituzione di un fronte internazionale degli sfruttati e delle masse oppresse contro la corsa al riarmo, l’economia di guerra e le guerre del capitale. Daremo notizia nei prossimi giorni delle risoluzioni approvate dalla Conferenza. Pubblichiamo ora la prima di esse sull’attacco criminale all’Iran da parte dell’asse Stati Uniti-Israele, con la piena complicità degli stati europei, Italia

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Giù le mani dall’Iran, dalla Palestina, dal Medio Oriente, gangster di Israele, Stati Uniti, Europa – TIR

L’aggressione sionista-statunitense ai siti nucleari iraniani e ai vertici delle forze armate iraniane è un drammatico sviluppo della situazione medio-orientale e internazionale. In preda alla criminale ossessione colonialista di “ridisegnare” l’intero Medio Oriente sotto il segno della stella di Davide e della bandiera a stelle e strisce, con le masse sfruttate e i popoli dell’area definitivamente sotto il loro tallone di ferro, l’asse Washington-Tel Aviv ha aperto un nuovo fronte

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Il suicidio dell’Ucraina – da viva e da morta

I media e i governi europei sono in tripudio per l’attacco ucraino (e NATO) che, andando per migliaia di chilometri in profondità nel territorio russo, ha colpito le basi dei caccia bombardieri strategici russi distruggendone un numero imprecisato (prima 41, poi 12 per la propaganda di guerra ucraina, 3 per quella russa). Per la Russia il colpo è comunque molto duro – e lo è anche per le teste di legno che

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Nel crescente caos dei rapporti inter-imperialistici… TIR – Iskra – Movimento 7 novembre

Nel caos crescente dei rapporti inter-imperialistici, è sempre più evidente che la tendenza allaguerra è ormai dominante e guida le mosse di tutti gli Stati, a partire dalle grandi potenze.Il declino dell’egemonia degli USA e l’emergere della Cina, potenzialmente in grado di insidiarnela leadership mondiale, ha assestato un colpo mortale alla vecchia divisione del mondo, avviandola fase della sua ridefinizione globale e lasciando intravvedere la prospettiva di un conflittomondiale dalle

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I lavoratori marocchini sfidano la macchina bellica sionista, e si preparano a bloccare le navi Maersk che portano in “Israele” componenti di F-35

Rilanciamo questo post dei GPI che denuncia ancora una volta la “complicità attiva e strutturale” della multinazionale danese Maersk nel genocidio in corso a Gaza e nella devastazione di tutta la Palestina per mano dell’asse stato sionista/Stati Uniti/Italia/Unione europea. E dà conto della solidarietà proletaria al popolo e alla resistenza palestinese, che viene dai portuali del Marocco affiliati all’Union marocaine du travail (UMT), che si preparano a bloccare le navi

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“La nuova bozza di accordo tra Stati Uniti e Ucraina è terribile”

Poiché nulla di chiaro, e tanto meno di ufficiale, arriva sui colloqui tra l’amministrazione Trump e Zelensky (cosa più che comprensibile trattandosi di una rapina a mano armata), riprendiamo qui la pre-valutazione che ne fa il deputato della Rada ucraina Zheleznyak, già in altra occasione critico nei confronti del governo per la sua indifferenza alle necessità della spesa sociale. Ciò che egli sostiene è, quanto meno, verosimile. E conferma in

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I mostruosi costi della guerra (II)

Con la messa in rete di questa nuova immagine continuiamo a fornire degli strumenti di agitazione utili a contrastare – a livello di massa – la martellante propaganda di guerra che in Italia, come in tutta l’Europa occidentale, è partita con l’intero apparato dei mass media di regime mobilitato allo spasimo. Il ministro Crosetto, ad esempio, da azionista e dirigente dell’industria bellica qual è, già sta vendendo al pubblico la

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Produrre di più per devastare e massacrare di più

Sulla necessità, razionalità e addirittura moralità del riarmo europeo, e non solo, vengono ogni giorno elaborati teoremi da propinare alla gente per ingannarla. Il riarmo viene presentato come necessario alla difesa dei valori occidentali, cristiani del continente contro il despota Putin (che crede anch’egli ai valori cristiani tradizionali, e ne fa continuamente mostra); come indispensabile per la difesa della debole e aggredita Ucraina contro il potente aggressore russo[1] (questo detto

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15 marzo: come sempre, la guerra divide. Senza scampo.

In questi giorni in cui si sta dibattendo attorno alla manifestazione del 15 marzo, ci è venuto in mente che questa è la seconda volta che un quotidiano della famiglia Agnelli/Elkan arriva a convocare una manifestazione di massa. La prima volta fu nell’ottobre 1980, con la convocazione della “marcia dei 40.000” dipendenti della Fiat, quadri, capi, capetti, crumiri. Dalle pagine del giornale “La Stampa” fu lanciato l’appello a tornare al

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