Un “comunista” sindaco di New York?

Di Trump si può dire tutto, e a ragione: mentitore professionale, ballista spaziale, ricattatore come pochi, gangster di primo livello, etc., ma non si può dire che manchi di intuito politico. C’è quindi un motivo per cui ha reagito alla vittoria di Zohran Mamdani nelle primarie democratiche di New York con un “non abbiamo bisogno di un comunista alla guida di New York”, seguito a ruota dalle minacce di tagliare tutti

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I kampi di concentramento amerikani per immigrati “illegali” – un report di Chris Hedge e Eunice Wong

Riprendiamo la forte denuncia di Chris Hedges dei kampi di concentramento per immigrati “illegali” (per noi: illegalizzati) dentro e fuori gli Stati Uniti, sui quali punta molto l’amministrazione Trump. In questo testo l’ICE (Immigration and Customs Enforcement) di oggi è paragonata alla Gestapo di ieri per le sue funzioni e i suoi metodi. (Red.) The Chris Hedges report 250611 – concentration camps Campi di concentramento americani… Una volta che un regime inizia

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Dossier: con il caldo torrido non si lavora! Un protocollo-beffa da bocciare, l’esempio degli operai Elettrolux da seguire

Abbiamo sostenuto l’altro ieri (1) la necessità di norme cogenti e generalizzate che proteggano lavoratori e lavoratrici dal rischio che il caldo estremo porta alla loro salute. Il “Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro”, firmato ieri da CGIL, CISL, UIL e Confindustria presso il Ministero del Lavoro dopo più di un anno di gestazione, più che un

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Dall’internazionalismo alla solidarietà umanitaria… – Lucca, venerdì 11 luglio, ore 21

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. La critica della cooperazione “umanitaria” solo in apparenza “non governativa”, così come portata avanti dal Collettivo Hurriya! di Pisa è da noi pienamente condivisa. (Red.) DALL’INTERNAZIONALISMO ALLA SOLIDARIETA’ UMANITARIA, O DI COME LA SOLIDARIETA’ SI E’ TRASFORMATA IN UN INVESTIMENTO ECONOMICO NEOLIBERISTA E IN UNO STRUMENTO DI RICATTO IN PALESTINA E NON SOLO.  …La lotta contro un nemico comune per una trasformazione collettiva è stata sostituita

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Smilitarizziamo Sigonella. Contro guerra, riarmo, genocidio – domenica 6 luglio, ore 10

Riceviamo e volentieri pubblichiamo (anche se ai nostri occhi non tutto quadra). La ripresa di un’ampia mobilitazione contro l’economia di guerra e la corsa alla guerra inter-imperialistica sarà comunque la migliore delle premesse per mettere in luce le responsabilità di tutte le componenti del centro-sinistra, il vicolo cieco del pacifismo, il pericoloso nazionalismo proprio sia dei “sovranisti di sinistra”, sia dei kampisti. (Red.) Appello per manifestazione del 6 luglio a

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L’Italia di Meloni-Crosetto va alla guerra, di corsa

Contro gli insopportabili piagnistei sull’Italia-colonia, abbiamo più volte sottolineato che gli apparati industriali e diplomatici italiani sono in primissima fila nel fomentare in proprio la corsa alla guerra inter-imperialistica, sia come ottimo investimento per il ramo industriale italiano più attrezzato per competere a livello mondiale, quello bellico, anzitutto di stato (Leonardo, Fincantieri), sia come pegno necessario per le future spartizioni delle risorse mondiali. Tre le notizie incalzanti di questi giorni, tre vanno segnalate. https://www.fanpage.it/politica/armi-a-tel-aviv-passando-per-la-lombardia-litalia-esporta-componenti-militari-a-israele-eludendo-i-controlli

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Più mine anti-uomo! Così si prolunga la guerra dopo la sua fine formale (per i profitti dell’industria bellica)

Nel clima di imbarbarimento della politica internazionale e della preparazione ideologica e materiale alla guerra globale, l’uscita dell’Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, che mette al bando le mine anti-uomo, è stata data come una notizia marginale. (1)Ma non lo è affatto, e merita alcune riflessioni.Le mine antiuomo divennero di uso comune durante la Seconda guerra mondiale, e sono poi state sanguinosamente presenti in tutti i numerosissimi conflitti del secondo dopoguerra

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Israele – il ruolo delle grandi imprese nell’economia del genocidio palestinese secondo il rapporto ONU 2025

Non sempre (anzi) abbiamo condiviso il punto di vista di questa coraggiosa giurista italiana che si trova ad essere da qualche anno incaricata dell’ONU per la Palestina; tanto meno condividiamo il ruolo svolto storicamente dall’ONU in Palestina. Ma non c’è dubbio che il suo Rapporto 2025 sulla “economia del genocidio” in corso merita di essere conosciuto. Per cui ne pubblichiamo qui la sintesi accurata comparsa il 1° luglio sul sito

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Napoli: senza rispetto per i disoccupati, nessuna pace sociale. Con la resistenza palestinese – Movimento 7 novembre

Oggi [2 luglio] al Consiglio Comunale di Napoli la manifestazione autorizzata diretta al Maschio Angioino, dove è previsto lo svolgimento di una seduta monotematica sulla Palestina, i nostri movimenti di lotta chiedevano che una delegazione fosse ricevuta in giornata dall’amministrazione comunale sugli impegni assunti a livello istituzionale. Una militarizzazione totale, provocazioni, oltre tre cariche e tentativi di arresti. Ma il corteo composto da centinaia di disoccupati/e ha resistito ed i

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Con il caldo torrido non si lavora!

L’incontro di oggi tra Confindustria e sindacati al Ministero del Lavoro, per la firma di un protocollo che era in discussione da più di un anno (notabene), ha tutta l’aria di rassomigliare agli incontri triangolari per i protocolli del tempo del covid – misure vaghe e non obbligatorie. Per queste ci vorrebbe un’immediata disposizione di legge, ma il governo Meloni, quanto altro mai governo dei padroni, si guarda bene dall’ipotizzarlo.

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