Castel Goffredo, 1873 – Morbegno, 1955), insegnante, etnografo
Proveniente da una famiglia di proprietari terrieri, laureato in Scienze agrarie a Bologna, nel 1893 fondò il primo circolo socialista nel suo paese d’origine. Trasferitosi in Valtellina come insegnante, nel 1908 fondò a Tirano il giornale «L’Adda». Si presentò alle elezioni comunali e viene eletto sindaco socialista di Castel Goffredo dal 1914 al 1918; un anno dopo tornò in Valtellina, a Morbegno, e venne eletto in quel collegio deputato per il Partito Socialista. Nel 1921 fu uno dei pochi parlamentari che passarono al PCdI; il suo forte carisma fece sì che, in Valtellina, dove fu autore di dettagliati studi sulle tradizioni locali, gli scissionisti fossero maggioritari, i ¾ degli iscritti aderirono al nuovo partito. Alle successive elezioni si ricandidò ma il risultato del 6,5% ottenuto dal PCdI nella circoscrizione Como-Sondrio non gli permise la rielezione. Perseguitato dai fascisti («L’Adda», divenuto l’organo dei comunisti valtellinesi, venne chiuso nel 1926), fu inserito “nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze, quindi inviato al confino ad Ustica. Arrestato nel 1945 dai fascisti, venne proposto per uno scambio di prigionieri, con un comandante fascista catturato a Sondrio dai partigiani delle Matteotti.
FONTI: ACS-CPC; F. Catalano, La Resistenza nel Lecchese e nella Valtellina, www.55rosselli.it/
FONTE IMMAGINE: http://digilib.bibliotecateresiana.it/