(Visinada d’Istria, 1882 – Buenos Aires, 1940), giornalista
Nel 1910 vinse un concorso per direttore della Cassa distrettuale per ammalati di Gorizia. Antimilitarista, lottò per la convivenza del proletariato italiano e slavo “per la realizzazione del socialismo”. Comunista dal Ventuno, venne nominato direttore de «Il Lavoratore» di Trieste dai comunisti, che occuparono la redazione estromettendo i socialisti; dopo un mese la redazione venne assalita e devastata dai fascisti. Eletto deputato per il PCdI, intraprese una lunga vertenza con la Prepositura della Cassa ammalati, che con l’appoggio socialista lo licenziò. Dimessosi dal partito (che “prese atto”), arrivò all’accordo nel 1924, e coi soldi ricevuti emigrò in Argentina, dove fu attivo nell’Alleanza Antifascista Italiana con Agenore Dolfi; entrambi organizzarono la manifestazione il 28 gennaio nella Darsena Norte di Buenos Aires a favore di Isidoro Azzario, repressa dalla polizia. Espulso dal partito comunista alla fine del 1929 per “deviazionismo di destra”, continuò l’attività antifascista collaborando a «L’Italia del Popolo».