25 giugno, tutti al porto di Genova! Blocchiamo la logistica di guerra! Fine del genocidio a Gaza e del massacro in Ucraina! – SI Cobas

IL 25 GIUGNO TUTTI AL PORTO DI GENOVA! FINE DELL’OCCUPAZIONE SIONISTA E DEL GENOCIDIO A GAZA! BLOCCHIAMO LA LOGISTICA DI GUERRA! FERMIAMO LA CORSA AD UN NUOVO CONFLITTO MONDIALE! 8 mesi fa, in risposta all’azione della resistenza palestinese, Israele avviava il genocidio a Gaza, avanzando verso la “soluzione finale” della questione palestinese. Ma l’eroica resistenza del popolo palestinese ha dato filo da torcere all’esercito sionista, dimostrando che la lotta per

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Il riarmo giapponese (I)

I meno giovani ricordano quando, alla fine degli anni ’80, il Giappone irruppe nelle nostre vite sotto forma di auto e moto dal disegno aggressivo, i nostri adolescenti cominciarono a leggere i manga e i bambini passarono bruscamente da Tom e Jerry a Lady Oscar assorbendone la carica reazionaria. Romanzi e film di successo americani diffusero il panico da “pericolo giallo” dove il cattivo di turno non era più russo,

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Quanti morti per un milione di dollari? Il grande business della guerra

Quando parlano di affari, alle volte i capitalisti parlano chiaro. In un articolo del 18 febbraio dal titolo: Come la guerra in Europa spinge l’economia statunitense, il Wall Street Journal scrive che grazie alla guerra in Ucraina Questo, dicevamo, significa parlar chiaro. La guerra è un affare. Che loro misurano in miliardi di dollari. Noi invece la misuriamo in centinaia di migliaia di morti e di mutilati, al 99% proletari,

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Ucraina: siamo ben lontani dalla pace

Oscurata dalla mattanza a Gaza, la guerra in Ucraina è andata avanti con la stessa ferocia, apparentemente “in stallo” per i media occidentali. In ogni caso un conflitto ad alta intensità che consuma armi e uomini a gran velocità, diventando sempre più pesante per i soldati al fronte e i civili (qualcosa filtra nonostante la censura). Tramite i propri “aiuti”, gli Europei si preparano agli affari della ricostruzione, mentre il

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Un Capodanno speciale, sotto l’albero tante armi

Alcuni giorni fa, nel suo discorso alla Camera per ottenere un voto favorevole a varare la ottava tranche di forniture militari all’Ucraina, il ministro della Difesa Crosetto, lo sponsor di Leonardo Finmeccanica, ha avuto la faccia di bronzo di sostenere che “Gli aiuti militari italiani all’Ucraina hanno contribuito a salvare decine di migliaia di vite”. Se la guerra del Donbass, una guerra a bassa intensità durata 7 anni, ha provocato

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UCRAINA ED EMIRATI ARMANO LE SANGUINARIE OPPOSTE FAZIONI NELLA TRAGEDIA SUDANESE

CHI L’AGGRESSORE, CHI LA VITTIMA? Africa Express del 1° ottobre pubblica un articolo riguardante lo scontro tra frazioni militar-economiche in corso in Sudan dallo scorso 15 aprile, trasformatasi in breve tempo in guerra civile. Pesantissime le conseguenze sulla popolazione nell’assordante silenzio della stampa occidentale: più di 4,7 milioni i sudanesi costretti a scappare, lasciando la propria casa, di cui 3,6 milioni gli sfollati interni, (dati Alto Commissariato delle Nazioni Unite,

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L’Ucraina, Eldorado dell’industria della morte

Abbiamo sostenuto che la guerra in Ucraina è una guerra imperialista per lo sfruttamento della classe lavoratrice e delle risorse naturali ucraine. La rapina era già in corso da anni, con i capitali occidentali ad occupare spazi ceduti dai gruppi capitalistici russi – e ucraini – in difficoltà. La Germania aveva tenuto una posizione attendista, non volendo guastare i rapporti con la Russia, principale fornitrice di energia e acquirente di

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Francia: più sfruttamento, più armamenti

Mentre in Francia continuano le proteste di piazza per l’innalzamento dell’età pensionabile, che il governo Macron giustifica con l’insostenibilità dell’attuale regime dovuto al mutamento della struttura demografica (stesse giustificazioni addotte da quello italiano…) ma che in realtà è semplicemente un aumento dello sfruttamento della vita lavorativa, l’esecutivo della borghesia francese ha presentato un poderoso incremento del bilancio militare, il maggiore dagli anni Sessanta.Anche per la Francia, come già per Germania

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Dall’Ucraina al Tempest, per l’imperialismo italiano riarmo e prove di alleanza

Come è noto, in Italia il governo continua a secretare ogni informazione sulle forniture italiane di armi all’Ucraina. Per “rispetto verso il governo precedente che così aveva voluto”, dice Crosetto, passato direttamente da Senior Advisor di Leonardo Finmeccanica alla sedia di ministro della Difesa, alla faccia del conflitto di interessi. Le fonti straniere hanno peraltro puntualmente documentato tutti i rifornimenti italiani, compresi sistemi di difesa aerea avanzati Samp/T e diversi

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