ARMI ITALIANE all’Ucraina e armi italiane alla Russia

Della serie non sappia la mano sinistra che detta la politica estera quello che fa la mano destra che vende armi

Il 18 marzo la Camera ha approvato l’invio di armi all’Ucraina con un decreto secretato (nota 1).

Queste forniture ovviamente hanno attratto molto l’attenzione. Sono invece opportunamente (per i venditori di armi) entrate nel dimenticatoio le passate forniture di armi italiane alla Russia. Le truppe che hanno aggredito l’Ucraina sono infatti equipaggiate con autoblindo Lince (Iveco LMV-M65 Rys) prodotti in Russia ma con licenza italiana (nota 2).

La versione russa del blindato Lince – foto da https://www.congedatifolgore.com

Il Fatto Quotidiano (nota 3) riporta un’ulteriore vendita alla Russia di “94 blindati, per un valore totale di oltre 25 milioni”, avvenuta nel 2015 (governo Renzi) in piena violazione dell’embargo europeo varato il 2014 in risposta all’annessione della Crimea. E sempre secondo il Fatto, le forniture sono continuate anche successivamente, anche se per accordi già in atto: solo l’anno scorso (a pochi mesi dalla guerra!) sono stati consegnati “3.118.107 di euro di armi e munizioni destinate, nonostante embarghi e sanzioni, a corpi di polizia o enti governativi russi.” Eppure, quello di Renzi è stato uno dei governi più atlantisti che si possano annoverare.

La guerra a cosiddetta bassa intensità in Donbass, l’occupazione della Crimea da parte di Putin non ha impedito i buoni affar all’industria delle armi italiane (nota 4). Né li avevano impediti i crimini commessi nella guerra in Cecenia e la distruzione di Grozny (nota 5). È persino superfluo, tanto è ovvio, sottolineare che la quotidiana repressione poliziesca vigente in Russia non ha mai scoraggiato l’Italia dal vendere armi a questi paesi.

Quindi questa disinvoltura nelle forniture militari – effettuate, progettate o ipotizzate – alla Russia è coerente con la prassi di vendere armi a paesi governati da regimi repressivi e sanguinari (vedi il nostro articolo su questo stesso sito: IL NEMICO È IN CASA NOSTRA! SPESA MILITARE, AFFARI, COLLISIONI DI INTERESSI, INSICUREZZA GLOBALE). Limitandoci al passato recente, si possono citare la vendita di due Fregate FREMM all’Egitto nonostante l’assassinio di Giulio Regeni, le tante forniture militari alla marina del Qatar, i 28 Eurofighter Typhoon per il Kuwait e altre forniture a paesi mediorientali fra cui il sanguinario regime saudita, nonostante le continue denunce sulle violazioni dei diritti umani in questi paesi (nota 6) ma che hanno garantito buoni risultati alle aziende del settore (nota 7).

Non è nemmeno la prima volta che armiamo l’amico di oggi, per denunciarlo e combatterlo domani perché è più conveniente. Non si può fare a meno di ricordare la vicenda delle Fregate Lupo che l’Italia aveva costruito fra il 1985 e il 1987 per venderle all’Iraq, una commessa che era parte di un proficuo export di armi verso la dittatura di Saddam nonostante fosse da anni in guerra con l’Iran (nota 8). La vendita fu annullata a causa della Guerra del Golfo che nel 1990 vide proprio l’Italia impegnata contro il suo cliente iracheno.

Alla luce di questo, appare veramente grottesca la narrazione che descrive la guerra in Ucraina come uno scontro tra democrazia e dittatura, tra nazioni che vogliono la pace (quelle che hanno distrutto Iraq e Libia) e nazioni guerrafondaie, tra un nebuloso “Occidente” (che comprenderebbe anche le petromonarchie islamiche e i paesi asiatici vicini agli Stati Uniti) e un altrettanto nebuloso “Oriente” (che comprenderebbe Russia, Cina e magari anche alcuni paesi del Sudamerica in contrasto con gli Stati Uniti). Una narrazione funzionale a giustificare l’aumento delle spese militari italiane, spese già crescite parecchio negli ultimi anni e che in pochi anni dovranno raggiungere il 2% del PIL italiano (nota 9).

Una spesa destinata non solo a sottrarre risorse a spese sociali, ma anche a foraggiare la produzione bellica nazionale e di conseguenza l’export che andrà ancora ad armare ulteriormente regimi repressivi e potenzialmente nemici militari dello stesso imperialismo italiano. Analisi Difesa del 5 aprile 2021 accampa una giustificazione all’ormai arcinota battuta di Draghi: “Per assolvere i loro compiti principali, difendere il Paese e i suoi interessi, le Forze Armate devono essere adeguatamente equipaggiate. […] La ragione principale per cui anche l’Italia deve esportare è, quindi, economica: produrre poche decine di moderni equipaggiamenti e poi mantenerli in servizio, avrebbe un costo astronomico che sicuramente i cittadini non vorrebbero pagare.” (https://www.analisidifesa.it/2021/04/perche-esportare-equipaggiamenti-per-la-difesa/)

Quindi “i saggi governanti”, sapendo che i cittadini italiani non spenderebbero volentieri in armi i fondi che preferirebbero vedere spesi in welfare o in salari più decenti, per “aumentare la sicurezza” riforniscono eserciti stranieri, magari di paesi che – come già successo – diventano nemici dell’Italia o dei suoi alleati (leggi Nato o Europa), un po’ come un mercante di pistole che viene rapinato dai suoi stessi clienti.

Oggi più che mai c’è bisogno di ostacolare una propaganda martellante che usa la guerra in Ucraina come pretesto per preparare le guerre di domani. C’è bisogno di un’azione internazionalista che, seppure da posizioni di esigua minoranza, ribadisca che i nemici dei lavoratori non sono i russi o i loro alleati, ma gli sfruttatori, a partire da quelli di casa nostra, mentre al loro fianco non ci sono gli eserciti e i governi borghesi, ma gli sfruttati di tutto il mondo.

Oggi più che mai, è attuale lo slogan degli internazionalisti della Prima guerra mondiale:

Il nemico è in casa nostra!

NOTE:

Nota 1:
https://www.ilsole24ore.com/art/dai-giubbotti-antiproiettile-elmetti-cosa-prevede-decreto-ucraina-armi-AE0bFDMB
https://www.analisidifesa.it/2022/03/litalia-arma-lucraina-in-guerra-con-un-decreto-segretato/
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/368515.pdf

Nota 2: https://www.analisidifesa.it/2014/11/consegnati-tutti-i-lince-per-lesercito-russo/

Nota 3: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/03/guerra-in-ucraina-il-governo-renzi-autorizzo-una-maxi-vendita-di-blindati-a-mosca-nel-2015-ma-era-in-vigore-un-embargo-da-luglio-2014/6513857/

Nota 4:
Analisi di Difesa riporta che la Russia oltre ad aver già acquistato la licenza per i blindati Lince era interessata anche ai blindati Centauro e Freccia, ma soprattutto al programma “Soldato futuro” che prevede equipaggiamenti individuali high-tech per i soldati. Sempre Analisi di Difesa ha riferito del vertice italo-russo svoltosi a Trieste il 26 novembre 2013, dove lo stesso Vladimir Putin ha parlato di “possibilità di collaborare nella costruzione di navi, sia civili che militari” e di “alto grado di fiducia” fra Italia e Russia. Nello stesso vertice “Fincantieri ha annunciato […] l’acquisizione di un contratto per la realizzazione di una piattaforma galleggiante semisommergibile per il trasporto di compartimenti di reattore di sottomarini nucleari”.
https://www.analisidifesa.it/2012/09/la-russia-vuole-il-soldato-futuro-italiano/
https://www.analisidifesa.it/2013/11/cooperazione-italia-russia-per-le-costruzioni-navali/

Nota 5: sugli abusi commessi durante la guerra avvenuta fra il 1999 e il 2009 fra le truppe russe e i separatisti ceceni, si può consultare ad esempio:
http://www.web.amnesty.org/web/ar2001.nsf/4e9e3156549cbcae80256a4e00588885/88a2b2a218545ac480256a4e00389d46/%24FILE/russian%20federation.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_cecena
https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_cecena
http://web.peacelink.it/cecenia/

Nota 6:
https://www.combat-coc.org/egitto-democrazia-gas-petrolio-armamenti-vs-diritti-umani/
https://www.combat-coc.org/qatar-una-coppa-del-mondo-insanguinata-antiche-e-nuove-schiavitu-salariate-3/
https://www.analisidifesa.it/2020/06/via-libera-alle-fremm-e-forse-a-molto-altro-per-legitto/
https://www.analisidifesa.it/2020/01/fincantieri-rafforza-la-partnership-strategica-con-il-qatar/
https://www.analisidifesa.it/2022/03/la-marina-del-qatar-ordina-a-leonardo-un-centro-operativo-navale/
https://www.analisidifesa.it/2022/01/fincantieri-consegna-il-pattugliatore-mmusherib-al-qatar/
https://www.analisidifesa.it/2022/01/il-qatar-ha-ricevuto-i-primi-3-addestratori-leonardo-m-346/
https://www.analisidifesa.it/2022/04/leonardo-consegna-i-primi-due-elicotteri-navali-nh90-nfh-al-qatar/
https://www.analisidifesa.it/2018/05/export-armi-italiane-meta-degli-introiti-da-paesi-islamici/
https://www.combat-coc.org/armi-e-petrodollari-non-olent/
https://www.analisidifesa.it/2021/12/consegnati-al-kuwait-i-primi-due-eurofighter-typhoon/
https://www.amnesty.it/rapporti-annuali/rapporto-annuale-2017-2018/medio-oriente-africa-del-nord/
https://web.archive.org/web/20110426055810/
http://www.unhcr.org/refworld/country,,,,QAT,4562d8cf2,484f9a3732,0.html
https://www.amnesty.it/qatar-rapporto-sul-lavoro-forzato-nel-settore-della-sicurezza-privata/
https://www.hrw.org/report/2021/03/29/everything-i-have-do-tied-man/women-and-qatars-male-guardianship-rules#475
https://www.hrw.org/news/2022/04/01/no-beautiful-game-without-rights-qatar

Nota 7:
https://www.analisidifesa.it/2022/03/leonardo-approva-il-bilancio-2021-con-ricavi-per-141-miliardi/
https://www.analisidifesa.it/2021/12/mbda-chiude-lanno-con-risultati-positivi/
https://www.analisidifesa.it/2021/11/ricavi-in-crescita-e-carico-di-lavoro-per-36-miliardi-per-fincantieri/
https://www.analisidifesa.it/2022/03/approvato-il-bilancio-2021-di-fincantieri-ricavi-28/

Nota 8:
https://espresso.repubblica.it/internazionale/2012/03/08/news/in-iraq-si-spara-italiano-1.41142
https://www.dirittiglobali.it/2012/03/in-iraq-si-spara-italiano/
https://www.corriere.it/esteri/guerraSpa/iraq/
https://www.huffingtonpost.it/entry/la-guerra-iran-iraq-e-la-memoria-corta-dellitalia_it_5f72f57cc5b6f622a0c41382/

Nota 9:
https://www.combat-coc.org/leuropa-va-alla-guerra-dalla-green-economy-al-business-della-morte/

Proponiamo alcuni passi di due articoli di Forze Italiane e Analisi Difesa:
Aumenta la spesa militare in Italia: raggiunto il 2% del Pil, cosa succede adesso
“Stando al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, la direzione presa implicherà un “passaggio graduale” dai 25 miliardi di euro annuali impiegati attualmente (circa 68 milioni al giorno) si raggiungerà il tetto di almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno). Una spesa importante sulla quale probabilmente ha influito la situazione attuale.”

Il Bilancio della Difesa 2022
“Per quanto riguarda la Funzione Difesa, il suo aumento per il quinto anno consecutivo rappresenta un evento praticamente “storico”. Tanto più che questa striscia positiva si è fatta ancora più consistente in quest’ultimo triennio, a dimostrazione di una tendenza ormai in atto.
Con la Funzione Difesa medesima che passa perciò dai 16.809 milioni del 2021 ai 18.095,5 milioni del 2022, con un incremento di altri 1.286,5 milioni; che, in termini percentuali, equivale a un + 7,7%. Dopo i 1.341 milioni in più tra il 2019 e il 2020, i 1.485,6 tra il 2020 e il 2021, adesso altri 1.286,5 milioni; nel giro di 3 anni, la Funzione Difesa ha quindi visto crescere le risorse disponibili di ben 4.113,1 milioni. […]
Anche il Bilancio della Difesa 2022, così come quelli dei precedenti due anni, è contrassegnato dall’ulteriore e vistoso aumento delle risorse destinate al capitolo dell’Investimento. Peraltro, senza sorpresa alcuna. E questo perché è ampiamente noto che si stanno progressivamente sommando una serie di interventi varati all’incirca nell’ultimo quinquennio. […] Nel complesso l’Investimento raggiungerà i 5.421 milioni di euro nel 2022, contro i 4.036,6 dell’anno scorso. La crescita complessiva (notevole) è perciò di 1.384,4 milioni, pari a +34,3 %. Ai fini di una maggiore precisione, si ricorda poi che questo capitolo di spesa deve essere suddiviso a sua volta in “Ammodernamento e Rinnovamento” da una parte e “Ricerca e Sviluppo” dall’altra. […]
Dunque, per il 2022, il totale dei fondi complessivamente assegnati all’Investimento (Ministero Difesa più MISE) potrebbe essere intorno agli 8 miliardi di euro circa, una cifra record!
La progressione è davvero notevole: giusto per dare un riferimento, nel 2019 il livello di risorse nel complesso disponibile era stato pari a 4.316,1 milioni. Questo significa dunque un balzo di circa l’85% nel giro di soli 3 anni! Con il dato ancora più significativo rappresentato dalle prospettive più che discrete anche per i prossimi anni.”

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