A Modena la questura non ferma la protesta

Sabato 4 febbraio si è svolta a Modena la manifestazione con lo striscione di apertura “Guerra alla guerra”, per i diritti dei richiedenti asilo e di tutti gli immigrati, contro la riapertura dei CIE, ma anche per denunciare l’attacco padronale-poliziesco contro il SI Cobas a Modena, culminato con l’arresto del coordinatore nazionale Aldo Milani. I partecipanti erano indignati per la campagna di diffamazione condotta dalla Questura mediante la diffusione di

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Era Trump

È iniziata l’era Trump. Meno tasse per padroni e parassiti, meno welfare e meno diritti sul lavoro per i proletari, protezionismo per riservare il mercato interno alle imprese americane, misure anti-immigrazione per sfruttare ancora più liberamente i 12 milioni di clandestini, più armi per riaffermare la supremazia mondiale USA, alleanza con la Russia contro Cina e Germania, disgregando l’Unione Europea e mettendo in discussione la Nato… Sotto lo slogan “faremo

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Gentiloni e Minniti nelle sabbie mobili libiche, mentre preparano la stretta sugli immigrati

L’Italia riapre l’ambasciata di Tripoli, vi insedia l’ambasciatore Giuseppe Perrone, riconferma l’appoggio al governo Sarraj, invia il Ministro degli interni Minniti a trattare una stretta sull’immigrazione dalle coste libiche che costituisce il 90% di quei 180 mila richiedenti asilo arrivati sui barconi nel corso del 2016. Il tutto a pochi giorni dall’insediamento di Trump e da un possibile nuovo corso della politica estera Usa, che ha nella Libia uno dei

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I MOLTEPLICI AFFARI SULLA PELLE DEGLI IMMIGRATI E LA LOTTA DI CLASSE

Immigrati “irregolari”, o profughi richiedenti asilo, vengono utilizzati come fonte di lauti guadagni da consorzi rossi e bianchi, tra loro alleati, nella gestione dei “Centri di accoglienza”, oppure come mano d’opera a basso costo, supersfruttata e ricattabile da parte di caporali e grandi proprietari terrieri. La loro questione torna alla ribalta della cronaca quando il livello dello scandalo è tale che non è possibile passarla sotto silenzio. Ma, quando questo

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A Stoccolma finisce il capitalismo dal volto umano

Dopo una settimana sta tornando la calma nella periferia meridionale di Stoccolma. Iniziati domenica 19 maggio a seguito dell’uccisione da parte della polizia di un uomo armato di machete, gli scontri hanno una modalità molto simile a quelli scoppiati nel 2011 a Londra o nel 2005 a Parigi, seppure su una scala molto più ridotta: incendi diffusi, attacchi improvvisi alla polizia, ampia partecipazione di giovani e giovanissimi immigrati (di prima

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