Questo Primo Maggio arriva tra rumori sempre più assordanti di guerra e tintinnii di manette. E se questo non bastasse, sembrano alle porte inflazione e recessione come portato della guerra dei dazi scatenata da Washington, la super-potenza in declino che ormai si comporta apertamente come stato-canaglia, e cerca affannosamente di arginare la forza economica e politica crescente del suo “avversario strategico” sul mercato mondiale: la Cina. Una cosa è certa:
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