Lo Stato sgombera il presidio con la forza, ma non può sgomberare la lotta operaia

Nell’esprimere solidarietà attiva con gli operai licenziati dalla cooperativa Safra, denunciamo lo sgombero manu militari del loro presidio davanti all’Esselunga di Pioltello, che mette ancora una volta a nudo la natura di classe, antioperaia dello Stato.

Riepiloghiamo:

·          nel mese di ottobre gli operai di questa cooperativa alzavano la testa contro il crescente sfruttamento, l’arrogante dispotismo dei capi, e i furti sulle buste paga e scioperavano, organizzandosi nel sindacato di base SI Cobas.

·       25 operai organizzatori della lotta venivano licenziati.

·          Si costituiva un presidio permanente per continuare la lotta e ottenere la riassunzione dei licenziati, alla quale Esselunga poneva il veto: occorreva stroncare sul nascere dentro il suo impero ogni tentativo di organizzazione dei lavoratori indipendente dalle centrali sindacali addomesticate.

·          Nelle scorse settimane i primi due licenziamenti arrivavano in Tribunale, che li dichiarava illegittimi in quanto antisindacali, e ingiungeva il reintegro dei lavoratori.

·          Venerdì scorso il presidio accompagnava i due “reintegrati” al lavoro, ma venivano respinti dalle guardie perché… messi in CIG per mancanza di lavoro… mentre dentro si fanno gli straordinari.

·          Di fronte a questo palese sopruso e truffa ai danni del denaro pubblico per non ottemperare a una decisione della magistratura, le forze dell’ordine stavano a guardare…

·          per tornare in forze ieri martedì 20 marzo a demolire il presidio coi bulldozer, il presidio le cui ragioni erano appena state accolte addirittura da un tribunale (borghese)!

·          La richiesta di sgombero è partita dal sindaco PD di Pioltello, Concas (il cui figlio, guarda caso, è da poco stato assunto da Esselunga) con motivazioni pretestuose;

·          la Prefettura, solerte in questi mesi a inviare truppe contro ogni picchetto per impedire blocchi delle merci e organizzare il crumiraggio, non aspettava altro per smantellare il presidio degli operai licenziati. L’obiettivo è impedire che esso diventi il centro di organizzazione della lotta anche nelle altre cooperative Esselunga, dove si sta intensificando lo sfruttamento, intimidire altre lotte in corso nella logistica, a partire dalla GLS di Piacenza dove si è costituito un presidio contro la serrata con cui la multinazionale ha risposto allo sciopero.

Per chi avesse nutrito illusioni sulla neutralità dello Stato al di sopra delle classi, qui è chiaro che i bracci esecutivi dello Stato sono schierati a fianco del grande capitale contro i lavoratori che reclamano il rispetto dei contratti, e a sostegno dei licenziamenti che pure sono palesemente illegittimi; e sono a fianco di Esselunga anche quando esercita lo sfruttamento tramite cooperative in odore di mafia.

Con i padroni anche contro le proprie leggi! Questo è lo Stato borghese!

Ciò avviene mentre il governo vara la “riforma del mercato del lavoro” che legittima i licenziamenti “disciplinari” ed “economici”, che mantiene la precarietà e lascia intatto il sistema delle cooperative col quale centinaia di migliaia di lavoratori italiani e immigrati sono sfruttati dalle grandi imprese con forme di caporalato, violazione dei contratti, evasione contributiva e fiscale.

Sosteniamo la lotta dei lavoratori delle cooperative della logistica, esempio in questo periodo per tutti i lavoratori!

Lo sgombero di un tendone non fermerà l’organizzazione della resistenza operaia!

Partecipiamo alla manifestazione di sabato 25 marzo a Pioltello (ore 15 dal presidio)!

Organizziamo la lotta contro la generalizzazione della precarietà da parte del governo Monti!

 

Comunisti per l’Organizzazione di Classe

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