(San Polo in Chianti, 1923 – 2016), operaio
Costretto alla clandestinità nel corso della lotta antifascista, dal dopoguerra militò nella sezione del PCInt di San Polo in Chianti, a Sud di Firenze, animata da Maria Antonietta Falorni, compagna di Luciano Stefanini, già militante della frazione di sinistra in Francia.
La sera del 9 settembre 1946 a San Polo in un agguato veniva ucciso con due colpi di pistole-machine il marchese Lapo Viviani della Robbia, latifondista, già vice-federale fascista di Firenze. Dopo settimane di indagini Alfredo Secci, Ilario Filippi, Orlando Piazzesi, Sergio Salvadori e Oscar Valeriani, tutti giovani della sezione internazionalista di San Polo, vennero arrestati e trasferiti alle Murate. Nonostante Ilario Filippi confessasse da subito l’omicidio chiarendo di aver agito da solo e senza alcun complice, vennero tutti processati e condannati a lunghe pene detentive: Ilario a ventisei anni, Alfredo, Oscar, Orlando, Sergio a vent’anni. La risposta alle ingiuste condanne, accompagnate dal plauso dei più beceri reazionari, fu una delle campagne di solidarietà proletaria tra le più imponenti di sempre, spontanea e nata dal basso. Dappertutto, nelle fabbriche e nei quartieri proletari, si sviluppò una sottoscrizione infinita “pro vittime politiche” che travolse tutti gli steccati. Nel frattempo, il 25 settembre 1950, Sergio Salvadori moriva nel carcere di Parma, ucciso da una scatoletta di cibo avariato. Alfredo passò quattro anni in una cella del penitenziario dell’isola di Pianosa. Poi venne liberato e tornò a San Polo.