Tedeschi e italiani frenano la corsa francese a Thales

ITALIA, FRANCIA, ARMAMENTI

CORRIERE Ven. 31/3/2006  
Antonella Baccaro

La mossa di Chirac per il rinvio del consiglio
sull’alleanza

E’ scontro in Europa sulla
difesa e sui satelliti

ROMA – È ancora presto per capire quale sarà il
ruolo di Finmeccanica nell’operazione che potrebbe portare alla confluenza
tra le aziende francesi Alcatel e Thales nel campo dei satelliti
Anche
ieri i colpi di scena non sono mancati. Il consiglio di amministrazione di
Alcatel (la società con cui il gruppo italiano ha stretto due joint venture nel
settore spaziale), da cui si attendeva una più precisa definizione
dell’accordo, si è concluso con un esito inaspettatamente
interlocutorio. A complicare il quadro si sarebbe messa la politica, con l’intervento
del presidente francese Jacques Chirac, favorevole all’inserimento nel progetto
del colosso franco-tedesco Eads. Secondo indiscrezioni l’Eliseo avrebbe fatto
rinviare il consiglio di amministrazione di Thales (il governo francese
possiede il 31,3% del gruppo), che era previsto per ieri sera
.
Thales e Alcatel erano infatti pronte per concludere l’operazione che
prevede l’apporto delle attività spazio detenute da Alcatel insieme con
Finmeccanica
, in cambio di un rafforzamento nel capitale di Thales dal 9%
al 25%. La prospettiva di un’integrazione di Eads nel progetto veniva
considerata eventuale e successiva.
Su questo schema, che prevede anche la preventiva fusione di Alcatel con
l’americana Lucent Technologie, era confluito il consenso del governo, a
cominciare da quello del ministro dell’Economia, Thierry Breton. Ma il
comunicato diffuso ieri da Alcatel, al termine dal consiglio di amministrazione
è il segnale più chiaro della frenata subita dall’operazione
: «Le
trattative con Lucent Technologies – vi si legge – stanno proseguendo. La
fusione sarà portata a termine a prezzi di mercato».
Insomma la linea di Chirac, favorevole alla nascita di un’«Airbus dei
satelliti» pur di non scontentare gli azionisti tedeschi di Eads, almeno per
ora avrebbe prevalso. E a questo punto diventa più concreto il progetto di fare
confluire in Thales da una parte Alcatel Alenia Space e dall’altra Eads
Astrium, con partecipazioni rispettivamente del 25% e del 20%
.
Per ora Finmeccanica sta a guardare. Il gruppo italiano ha un diritto di
veto sulle operazioni che coinvolgano le attività spaziali di Alcatel
:
qualsiasi accordo deve ottenere il consenso italiano. Due le ipotesi di
sviluppo della vicenda francese che si fanno in piazza Montegrappa. La
prima, che ricalca lo schema che fin qui avrebbe sostenuto Chirac, lascerebbe a
Finmeccanica pochi margini di manovra: in pratica il solo esercizio del diritto
di veto. La seconda prospettiva è la creazione di un soggetto spaziale tutto
nuovo in cui il gruppo italiano potrebbe aspirare a entrare con una propria
quota
. Di certo sembra difficile che si realizzi lo schema tracciato
qualche giorno fa dall’amministratore delegato Pierfrancesco Guarguaglini che
ipotizzava una partecipazione paritaria delle sole Finmeccanica e Alcatel in
Thales.

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