GALLI, Teresa

(Milano, 1899-1919), operaia cucitrice

Abitante nel quartiere operaio della Bovisa in via Riparto Bovisa 83, operaia cucitrice in bianco alla ditta Gioia di via Lepontina, partecipò allo sciopero generale del 15 aprile 1919 con comizio all’Arena in protesta contro la repressione poliziesca avvenuta due giorni prima. Alle ore 16 circa, come scrive Salvemini, “dopo che il comizio socialista si era sciolto, una parte della folla che ostentava bandiere rosse e nere e ritratti di Lenin e dell’anarchico Malatesta, si mise in marcia verso il centro della città. È chiaro che gli spartachisti e gli anarchici si erano messi d’accordo per organizzare una dimostrazione senza il concorso dei socialisti di destra e dei massimalisti”. Tra via Mercanti e via Dante l’agguato. Trecento, forse quattrocento (nove su dieci erano arditi – ufficiali studenti del Politecnico ed aderenti alle associazioni tricolori, , guidati dal federale Vecchi – uno su dieci era futurista, li guidava Marinetti) provenienti dalla redazione de «Il Popolo d’Italia» di via Paolo da Cannobio armati di mazze ferrate, pugnali, pistole, bombe a mano, confluirono verso il centro cercando ed ottenendo lo scontro coi manifestanti, mentre carabinieri e militari lasciarono fare. I fascisti fecero fuoco. Un proiettile colpì mortalmente Teresa attraversandole la nuca. Colpendo un’operaia, una donna (la prima donna vittima dei fascisti), la reazione in camicia nera mostrò da subito quelli che sarebbero stati i suoi connotati: antiproletari, controrivoluzionari, sessisti. Fascisti e futuristi si diressero poi alla sede de «L’Avanti» in via San Damiano; i difensori spararono dalle finestre ma presto vennero sopraffatti; gli assalitori devastarono e incendiarono la sede del giornale socialista. Alla fine della giornata si contarono quattro morti.

 

FONTI: M. Rossi, Morire non si può in aprile. L’assassinio di Teresa Galli e l’assalto fascista all’Avanti! Milano 15 aprile 1919, Zero in Condotta, 2022.

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