(Cremona, 1855 – Milano, 1934), maestro
Repubblicano, residente a Milano, dopo i fatti del 1898 riparò in Svizzera, condannato in contumacia dal Tribunale di Guerra. Passato al PSI, aderì alla frazione intransigente e poi, dal 1910, a quella riformista. Neutralista, con l’avvento del fascismo si appartò dalla politica, aprendo un’attività in proprio col figlio che si occupava di brevetti. Venne comunque strettamente sorvegliato fino alla morte.