(Gallarate, 1899 – Milano, 1969), manovale ferroviario, venditore ambulante
Al fronte come artigliere durante la prima guerra mondiale, successivamente aderì al movimento anarchico. Manovale delle Ferrovie, anarchico individualista, consigliere della Scuola di Clivio, venne arrestato nell’ambito delle indagini per la strage del Diana e liberato dopo quattro giorni. Trasferitosi a Milano nell’ottobre del 1921, poco dopo venne licenziato dalle Ferrovie. Nel 1922, ottenuto il passaporto, emigrò in Germania, Belgio, Colombia, Panama, Usa. Rientrato in Italia nel febbraio 1928, due mesi dopo venne arrestato a Gallarate assieme al cognato Carlo Giani dai carabinieri che seguivano la pista anarchica per la bomba alla Fiera di Milano; l’accusa cadde quasi subito. Visse di piccolo commercio come venditore ambulante. Nel giugno 1931 venne condannato a cinque anni di confino a Lipari e Ponza per aver issato una bandiera rossa su una fornace di Sesto San Giovanni; li scontò “associandosi agli elementi più turbolenti e non dando mai prove di ravvedimento” e partecipando ad una protesta. Dopo un espatrio clandestino a Parigi, nell’aprile 1937 raggiunse la Spagna arruolandosi nella XII brigata Garibaldi. Dato per disperso nel marzo 1938 quando la sua brigata si trova a sul fronte di Caspe, venne arrestato alla frontiera con la Francia ed internato ad Argelès, dove fece parte del gruppo “Libertà o Morte” formato da miliziani libertari italiani, tra cui Calderara, Nannaro Gramsci, Giuseppe Borgo, Gimenez, Lorenzo Giusti. Colombo venne segnalato per l’ultima volta a Perpignan nel gennaio 1940, e se ne persero le tracce per un po’. Ricomparve a Milano dopo la guerra, continuando a militare nel movimento anarchico.
FONTI: ASVa