(Firenze, 1900 – 1974), incisore di metalli
Prima anarchico, poi comunista dal Ventuno, fu attivo negli Arditi del popolo. Schedato nel 1926, venne condannato al confino (Ustica, Ponza) per 3 anni per organizzazione comunista. Liberato nel gennaio 1930, venne incaricato dal partito con Alberto Bonciani e Faliero Focacci di eliminare la pericolosa spia Armido Cadente, ex comunista fiorentino arrestato che aveva stipulato il “compromesso” col questore Cammarota diventando “informatore organico” dell’OVRA, causando arresti a catena e lo smantellamento delle cellule comuniste nel capoluogo toscano. Il 22 luglio 1930 Cadente fu convocato dai tre in un magazzino abbandonato fuori città col pretesto di una riunione clandestina, e finito a sprangate. Venne diffusa ad arte la notizia che Cadente fosse espatriato clandestinamente e la polizia ci credette, tanto che il suo nome finì per essere iscritto nella rubrica di frontiera. Solo dopo undici mesi si scoprì la verità, col ritrovamento del cadavere quasi irriconoscibile, verde di muffa e rosicchiato dalle talpe. Espatriato in Francia e poi in URSS, Gallori lavorò alla Kaganovič e venne vigilato per i suoi contatti con elementi considerati dissidenti (oltre a Bonciani, Picelli).
Arruolatosi in Spagna nel settembre 1937, combatté sul fronte orientale. Nel 1939 venne internato a a Saint-Cyprien e Gurs, per poi evadere e rientrare in URSS. Fu addetto alle trasmissioni di Radio Mosca destinate all’Italia durante gli anni della guerra. Nel 1962 tornò a Firenze.
Fonte immagine: antifascistispagna.it