Bambini morti di freddo o divorati dai cani randagi: questa è la “normalità” a Gaza, oggi (Italiano – Français)

Dal blog di Alain Marshal sul sito “Mediapart” riprendiamo questo pezzo che è costruito con due articoli della CNN: una fonte più insospettabile di questa, implicata com’è in tutta la propaganda di guerra yankee, è impossibile. L’attuale situazione a Gaza è al di là di ogni parola, un orrore al di là di ogni orrore immaginabile – come solo può esserlo una guerra che ha i bambini, i bambini palestinesi come uno dei primissimi bersagli, sparando alla loro testa (come abbiamo documentato), facendoli morire di fame (**), di freddo, di malattie, spezzandogli braccia e gambe, o arrestandoli e facendoli marcire nelle carceri (*).

L’autore collettivo responsabile di questi immondi crimini non è solo lo stato coloniale sionista; sono l’Italia di Meloni-Mattarella & Schlein, l’Unione europea, gli Stati Uniti senza il cui sostegno militare, economico, propagandistico, Israele crollerebbe in pochi giorni.

Rilanciamo con tutte le nostre forze la denuncia di questo genocidio pianificato portato avanti dall’intero campo occidentale, le azioni concrete per spezzare alla fonte i legami che lo alimentano, la solidarietà al popolo palestinese e alla resistenza palestinese. (Red.)

Con le solite contorsioni linguistiche, questi due articoli della CNN toccano la serie di orrori
inflitti a Gaza da oltre un anno dall’esercito genocida israeliano, che gode del pieno sostegno
militare, diplomatico e mediatico del “civile Occidente”. Dato che non riguardano degli ucraini,
ma “solo” una popolazione arabo-musulmana, questi abomini suscitano in noi solo indifferenza,
se non addirittura stanchezza. Opponiamoci a questa disumanizzazione!

Quattro bambini muoiono di ipotermia a Gaza mentre la guerra di Israele costringe i palestinesi nelle tendopoli

Di Tareq El Hilou, Eyad Kourdi, Ibrahim Dahman, Abeer Salman e Sana Noor Haq
CNN, giovedì 26 dicembre 2024
Traduzione, iconografia e note tra parentesi Alain Marshal
03:47 – Fonte: CNN

Un neonato è morto assiderato in una tendopoli di Al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, ha
dichiarato mercoledì un funzionario sanitario, evidenziando le terribili condizioni a cui sono sottoposti i
bambini palestinesi sfollati dalle loro case a causa dell’assalto israeliano in corso.
Sela Mahmoud Al-Fasih è “morta assiderata” ad Al-Mawasi, ha dichiarato mercoledì a X il dottor Munir
Al-Bursh, direttore generale del Ministero della Sanità di Gaza.

https://x.com/AlainMarshal2/status/1873382555879428310

Nell’ultima settimana, almeno quattro neonati sono morti per il freddo e la mancanza di riscaldamento
nelle tende dove si riparano, ha riferito giovedì il dottor Ahmed Al-Farra, primario di pediatria e ostetricia
dell’ospedale Nasser di Khan Younès. Tra questi, un neonato di tre giorni e uno di un mese, anch’essi
morti ad Al-Mawasi, ha aggiunto.
Il personale del reparto di terapia intensiva neonatale tratta almeno cinque casi di ipotermia al giorno, ha
aggiunto il dottor Al-Farra. La riduzione dell’allattamento al seno e la limitata disponibilità di latte per
neonati aggravano fortemente i rischi per i bambini, ha dichiarato alla CNN. Nel frattempo, gli operatori
sanitari stanno lottando per curare i piccoli pazienti, mancando elettricità, diesel e combustibili in
generale.
“Questo è uno dei disastrosi effetti di questa guerra criminale”, ha dichiarato Al-Farra.
Al-Mawasi, una regione costiera a ovest di Rafah precedentemente designata da Israele come “zona
umanitaria”, è stata colpita più volte da attacchi israeliani. Migliaia di sfollati palestinesi vi si sono rifugiati,
vivendo per mesi in tende di fortuna fatte di tessuto e nylon.

https://x.com/Meriem_Laribi/status/1872945671625752864

Le immagini riprese dalla CNN in un cortile di Al-Mawasi mostrano il corpicino di Sela avvolto in un
sudario bianco, in braccio al padre 31enne, Mahmoud Al-Fasih. In un’altra foto, un gruppo di giovani
palestinesi, uomini e ragazzi, sono accovacciati accanto alla sua tomba.
“Sela è morta di freddo”, ha raccontato mercoledì alla CNN sua madre, Nariman Al-Fasih. “Ho cercato di
scaldarla tenendola in braccio. Ma… [non] avevamo altri indumenti per riscaldare la bambina”. Un video
mostra il volto della bimba di tre settimane diventato bluastro.

Mahmoud Al-Fasih tiene in braccio il corpo della figlia di tre settimane, Sela, prima di seppellirla. CNN

L’assalto israeliano, lanciato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, ha devastato i quartieri di Gaza, un
tempo pieni di vita, ha spazzato via intere famiglie e provocato una crisi umanitaria segnata da fame,
sfollamento e malattie. Più di 45.000 palestinesi sono stati uccisi e 107.000 feriti, secondo le
dichiarazioni del Ministero della Sanità rilasciate lunedì.

Una guerra contro i bambini

Gli attivisti per i diritti umani avvertono che i bambini palestinesi sono le prime vittime dei bombardamenti
e dell’assedio israeliano.
Dall’inizio del conflitto ne sono stati uccisi più di 17.600, ha dichiarato mercoledì Al-Bursh. A Gaza muore
un bambino ogni ora, ha dichiarato martedì Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia ONU per i rifugiati
palestinesi, citando i dati delle Nazioni Unite.
Almeno 17.000 bambini sono rimasti soli o sono stati separati dai genitori e tutori, secondo l’International
Rescue Committee di ottobre. Altri stanno lottando per trovare cibo, acqua e calore a sufficienza, poiché
l’assedio israeliano ha esaurito ogni scorta.
I bambini non possono ricevere cure adeguate con un sistema sanitario paralizzato dagli attacchi
israeliani, hanno dichiarato i medici alla CNN. Secondo Al-Farra, solo il 20% delle unità neonatali è
ancora funzionante a Gaza. I bambini prematuri muoiono per la mancanza di attrezzature mediche, in
particolare di ventilatori, mentre i medici sono costretti a scegliere quali pazienti cercare di salvare.
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’UNICEF, ha avvertito che molti bambini sfollati a Gaza
indossano solo i vestiti che avevano quando sono fuggiti dai bombardamenti israeliani, spesso con abiti
estivi.

Nariman Al-Fasih parla alla CNN della morte di sua figlia. CNN

“A Gaza più di un milione di bambini vive nel terrore, nella totale indigenza e in una sofferenza
inimmaginabile”, ha dichiarato Rosalia Bollen, specialista della comunicazione di UNICEF, in un
comunicato del 20 dicembre.
“La guerra contro i bambini di Gaza ci richiama brutalmente alla nostra responsabilità collettiva. Un’intera
generazione sta subendo la brutale violazione dei propri diritti e la distruzione del proprio futuro”.
La CNN ha chiesto alle Forze di Difesa Israeliane [anche se questo è il nome attribuito all’esercito
genocida, usare questi termini è indecente e persino complice
] di commentare la morte dei tre bambini di
Al-Mawasi.

I cani randagi divorano i morti nelle strade del nord di Gaza, dice il capo dei servizi di emergenza

Di Kareem Khadder, Sana Noor Haq e Eyad Kourdi
CNN, mercoledì 16 ottobre 2024
Traduzione, iconografia e note tra parentesi Alain Marshal
Nota dell’editore: questa storia contiene descrizioni e immagini che potrebbero scioccare alcuni lettori

Gaza, CNN – Corpi disseminati lungo strade polverose, intere strade distrutte dagli attacchi israeliani,
abitanti che muoiono di fame: questo è il quadro dipinto dal capo dei servizi di emergenza di Jabalya, nel
Nord della Striscia di Gaza.

“I segni della fame sono chiaramente visibili negli abitanti del Nord di Gaza”, ha dichiarato lunedì in
un’intervista telefonica alla CNN Fares Afana, capo dei servizi di emergenza della regione. “Le forze
israeliane stanno distruggendo tutto ciò che incarna o rappresenta la vita”.

Afana ha spiegato che lui e i suoi colleghi hanno ricevuto i corpi dei palestinesi uccisi nel Nord di Gaza,
alcuni con segni di morsi di animali che rendono difficile l’identificazione delle vittime.
“Cani randagi e affamati divorano i cadaveri nelle strade… il che rende molto difficile l’identificazione dei
morti”, ha detto.
Ha condiviso con la CNN una foto che mostra i resti di un ragazzo il cui corpo, a suo parere, è stato
attaccato da cani randagi.

https://x.com/AlainMarshal2/status/1872899047608205382

Afana ha aggiunto che “migliaia di bambini” e donne incinte sono intrappolati nell’area assediata, dove
negli ultimi 12 giorni l’esercito israeliano ha condotto attacchi aerei e di terra in tre quartieri.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di voler colpire Hamas ricomparso nell’area.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, almeno 50.000 persone
sono state sfollate dalla regione di Jabalya. I restanti 400.000 abitanti del Nord di Gaza soffrono la fame
sotto bombardamenti incessanti.
Le Nazioni Unite hanno accusato l’esercito israeliano di aver costretto gli abitanti del Nord di Gaza a
scegliere tra la fame e la fuga.
“I civili non hanno altra scelta che morire di fame o fuggire”, ha dichiarato lunedì Philippe Lazzarini,
direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), in un comunicato. “A Gaza
sono state superate troppe linee rosse. Si può ancora evitare di arrivare a quanto potrebbe costituire un
crimine di guerra”. [potrebbe??? – n. n.]
L’agenzia israeliana responsabile della supervisione della consegna degli aiuti a Gaza ha dichiarato che
lunedì è stato permesso a 30 camion di entrare nel Nord, ha affermato che Israele “non sta bloccando
l’ingresso degli aiuti umanitari” [che vergogna presentare questa abietta menzogna senza contestarla!].
Tuttavia, Afana ha riferito che lunedì le forze israeliane hanno sparato contro i residenti affamati che
cercavano cibo in un magazzino di aiuti gestito da UNRWA. “La situazione si sta deteriorando”, ha
aggiunto.

https://x.com/AlainMarshal2/status/1873425516461723765

Secondo UNRWA, lunedì un attacco di artiglieria contro il suo centro di distribuzione di cibo a Jabalya ha
causato almeno 10 morti e 40 feriti.
La CNN ha chiesto all’IDF un commento su queste affermazioni [queste parole, che mettono in dubbio
ogni evidenza, sono scritte col sangue
].
“Per i soccorritori è estremamente pericoloso operare in questa zona… Le strade sono distrutte e i nostri
veicoli sono sotto il fuoco diretto dell’esercito israeliano”, ha dichiarato Afana.
Ha anche riferito che le ambulanze sono state danneggiate da schegge di proiettili nei pressi
dell’ospedale Yemen al-Sa’eed di Jabalya e ha trasmesso un video che mostra un’ambulanza con
pneumatici schiacciati e fori di proiettile.
“Quello che sta accadendo nel Nord di Gaza è un genocidio”, ha concluso. “Non possiamo lavorare in
condizioni normali”.
La CNN ha anche invitato IDF a rispondere alle affermazioni di Afana secondo cui i veicoli di emergenza
sono stati presi di mira dal suo fuoco.
Dall’inizio delle operazioni israeliane all’inizio del mese, almeno 342 palestinesi sono stati uccisi nel Nord
di Gaza, secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza. Centinaia di civili, tra cui donne e bambini, sono
stati feriti. Martedì, almeno 17 persone sono state uccise nel Nord di Gaza, ha riferito la protezione civile
locale.

https://x.com/AuPoste1/status/1871930598375456995

Il campo è solo cenere

A Jabalya, i bulldozer israeliani hanno trasformato ampie zone del campo profughi, un tempo vivace, in
un labirinto di strade devastate, secondo un residente [anche le immagini più esplicite devono essere
presentate come verità soggettiva
].
“Le scene, i suoni e gli odori dell’invasione sono estremamente violenti”, ha dichiarato martedì alla CNN
Abdul Karim Al-Zuwaidi, giornalista di Al Ghad TV, in un messaggio vocale. In lontananza si sentiva il
rombo dei bombardamenti in una delle tante registrazioni condivise con la CNN.
“La domanda è: dove e come possono andarsene le persone?”, chiede il 23enne palestinese. “Quelli che
restano, nonostante la distruzione, si rifugiano in semplici tende ricavate dalle macerie delle loro case.
Dove altro potrebbero andare?”
Al-Zuwaidi ha accusato l’esercito israeliano di aver sparato alla rotonda di Abu Sharkh sui civili che
cercavano di fuggire dall’area, come già riportato dalla CNN e da altri. La CNN ha chiesto un commento
all’IDF su queste affermazioni.

Palestinesi si riuniscono fuori da un edificio raso al suolo da un attacco israeliano a Jabalya, nel Nord della Striscia di Gaza, martedì, mentre cercano di recuperare un uomo da sotto le macerie. Omar Al-
Qattaa/AFP/Getty Images

Prima della guerra, i bambini giocavano nei vicoli del campo di Jabalya e le famiglie si riunivano per
celebrare le festività islamiche come il Ramadan, ricorda Al-Zuwaidi.
“Il campo di Jabalya era bellissimo, pieno di mercati locali e brulicante di vita. Era pacifico e sicuro”, ha
detto. “Ora è solo cenere”.
“Ci sedevamo nei vicoli, giocavamo con i bambini, organizzavamo attività e feste per loro… Sono ricordi
che non potremo mai rivivere”.

Altra infamia che colpisce brutalmente l’esistenza di decine di migliaia di bambini palestinesi è la sistematica distruzione del sistema ospedaliero. Qui sotto un articolo sull’occupazione dell’ospedale Kamal Adwan, già semi-distrutto.

(**)

https://www.aljazeera.com/program/inside-story/2024/12/26/is-israel-using-starvation-as-a-war-tactic-in-gaza